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Dieci anni fa, l’esperienza fallimentare delle Lancia americane

Nel 2011 Lancia presentava al Salone di Ginevra un set di novità derivanti da modelli Chrysler: si rivelerà un fallimento

Lancia Thema

Al Salone di Ginevra del 2011, Lancia sfoggiava un set di novità mai viste fino a quel momento. Il costruttore torinese introduceva infatti sul mercato vetture che riportavano in auge denominazioni storiche per il marchio, sotto una veste che sin da subito faceva storcere il naso a tutti. Accanto alla nuova Lancia Ypsilon tornavano infatti nomi come Thema, Flavia, Flavia Cabriolet e Voyager che derivavano fortemente da quattro vetture che nulla avevano a che fare con Lancia. Fu un disastro.

Lancia Voyager
La Lancia Voyager

L’origine di queste quattro introduzioni a listino è infatti di derivazione Chrysler. A quel tempo infatti il gruppo Fiat aveva avviato l’acquisizione del costruttore d’Oltreoceano che era cominciata nel 2009. L’idea era quella di vendere in Italia e in Europa vere e proprie Chrysler puntando però sul marchio Lancia. Ma l’esperienza si rivelò decisamente fallimentare visto che le Lancia americane non riuscirono mai a fare breccia nel cuore degli appassionati: né europei, né tantomeno italiani.

Modelli lontani da Lancia

I modelli si rivelarono troppo lontani dall’idea di Lancia cara ai puristi: l’attività, che fu in pratica un poco corposo rebranding, si concluse già nel 2014. Tra le novità c’era appunto la nuova Lancia Thema (realizzata a Brampton, in Canada, come la vettura da cui deriva) che non era altro che un rebranding della Chrysler 300 con qualche finitura migliorata e l’adozione dei motori a gasolio. Non si faceva problemi a misurarsi con la completa derivazione Chrysler la Lancia Voyager: la monovolume manteneva persino l’iconica denominazione del modello americano. Rimane un concept invece la Lancia Flavia, anche in questo caso rebranding della Chrysler 200, mentre la Lancia Flavia Cabriolet che derivava dalla 200 Convertible riesce a vedere la luce.

La Lancia Flavia Cabriolet
La Lancia Flavia Cabriolet

Al debutto la Thema introduce un V6 diesel da 3.0 litri con potenze da 190 e 239 cavalli, in accordo con un 3.6 sempre V6 ma Pentastar a benzina da 286 cavalli di potenza. Sulla Voyager vengono adoperati invece un 2.8 diesel da 163 cavalli e lo stesso Pentastar della Thema. La Lancia Flavia Cabriolet invece adotta un unico propulsore: si tratta del 2.4 da 170 cavalli di potenza con cambio automatico a sei marce. Dal punto di vista del design, le nuove Lancia americane introducono un’ampia calandra con listelli orizzontali che coinvolge tutte le vetture del costruttore ad eccezione della Musa all’epoca a fine carriera.

Lancia Thema
La Lancia Thema

Si può comunque dire che in accordo con i malumori generati nei puristi, le Lancia introdotte in questa configurazione arrivavano in un momento in cui le berlinone, le cabrio e le monovolume venivano messe da parte a prescindere dal grande pubblico che mutava i propri guasti. Se poi si aggiunge il fatto che le dimensioni di tutti e tre i modelli risultavano decisamente sostenute, allora l’insuccesso può essere ragionato su molteplici punti. La scarsissima richiesta tronca le vendite di questi modelli derivati da Chrysler già nel 2014, certificando uno dei progetti più fallimentari della storia di Lancia.