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Benzina rincara del 9,4% rispetto a maggio 2020: Codacons all’attacco

La corsa ininterrotta dei listini dei carburanti produce una vera e propria stangata per le tasche dei consumatori

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Benzina rincara del 9,4% rispetto a maggio 2020: Codacons all’attacco. La corsa ininterrotta dei listini dei carburanti produce una vera e propria stangata per le tasche dei consumatori. In media, un pieno costa oggi 6,5 euro in più.

Benzina rincara: dal minimo del 2020 a oggi

Partiamo dal prezzo minimo alla pompa del 2020. A maggio, 1,365 euro al litro le verde, 1,255 euro/litro il diesel. Per il gasolio si spende l’8,9% in più, spiega il presidente Carlo Rienzi, quasi quanto il rialzo della verde. Due carburanti che tirano ancora tantissimo in Italia, aggiungiamo.

Gli automobilisti la pagano cara. Ma l’impennata dei prezzi presso i distributori ha effetti a cascata sulle tasche dei consumatori. Ci sono maggiori esborsi sia per i rifornimenti di carburante sia per gli effetti indiretti sui prezzi dei prodotti trasportati il comparto energetico. Possibili rincari generalizzati per ortofrutta e alimentari.

Secondo la Staffetta Quotidiana, la settimana passata ha visto il Brent passare da 55 a 59 dollari al barile. Questa inizia già sopra i sessanta dollari. Continuano così ad aumentare anche i prezzi consigliati e i prezzi praticati dei carburanti alla pompa. Nel frattempo, ancora un marchio nella banca dati dell’Osservatorio prezzi carburanti del ministero dello Sviluppo economico. Si tratta di Ekomobil, un punto vendita in Emilia Romagna e uno in Lombardia.

Due terzi del pieno in tasse

Ricordiamo che, ogni rifornimento, circa due terzi si volatilizzano in tasse: accise nazionali di varia natura, anche vecchissime. Più l’imposta sulle tasse che è l’Iva. Nel 2019, il carico fiscale complessivo gravante sulla motorizzazione italiana è rimasto allineato al valore del 2018: 76,3 miliardi di euro. Addirittura 36 miliardi di tasse sul carburante, per dare l’idea.