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Dossier Autostrade: Unione europea chiede lumi al Governo Conte

La soluzione della questione societaria è ancora in sospeso

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Dossier Autostrade: Unione europea chiede lumi al Governo Conte. La soluzione della questione societaria è ancora in sospeso. Dopo il crollo del Ponte di Genova del 2018, qualche politico un po’ frettoloso aveva promesso che le cose si sarebbero risolte in frettissima. Qualcuno parlava di revoca della concessione ad Autostrade per l’Italia, di Atlantia, famiglia Benetton. A fine gennaio 2021, non si sa nulla di concreto. Pertanto, in modo più che lecito e comprensibile, la Commissione europea torna a bussare a Roma per capire come procede la gestione della faccenda.

Dossier Autostrade: cosa succede

Bruxelles ha scritto all’Italia: quali sono le nuove misure legislative applicabili ai contratti di concessione autostradale? Forse, la lettera fa riferimento alle norme del milleproroghe 2019, introdotte in relazione alla vertenza.

L’Ue ha ricevuto un numero considerevole di reclami e domande in merito a tali misure normative: questo è il guai. Ci sono preoccupazioni sulla compatibilità con il diritto dell’Ue.

La lettera arriva da una sezione precisa: Direzione generale della stabilità finanziaria, dei servizi finanziari. La missiva rientra nel meccanismo, Eu Pilot: precede l’eventuale avvio di una procedura. N

Obiettivo, capire le nuove disposizioni di legge che disciplinano 3 cose:

  1. la procedura di estinzione anticipata della concessione in caso di violazione degli obblighi da parte della concessionaria;
  2. un nuovo regime per il calcolo dell’importo dell’indennizzo e il relativo pagamento (soldi dello Stato ad Aspi);
  3. la inapplicabilità delle clausole che consentono al concessionario di risolvere la concessione a seguito di una modifica normativa sfavorevole.

In che modo si accerterebbe la violazione degli obblighi della concessionaria?

Super investimenti di Aspi per il futuro

Intanto, Aspi promette investimenti fortissimi e tutela dei livelli occupazionali, con altre assunzioni. Programmati 21,5 miliardi di euro tra investimenti e manutenzioni, che consentiranno di prolungare al 2080 la condizione ottimale delle infrastrutture, dice Aspi. I cui vertici, di recente sono cambiati: non hanno a che vedere con quelli presenti al momento del crollo del Ponte di Genova. Atlantia per ora ha ritenuto troppo bassa l’offerta della Cassa depositi. Che valuta manutenzione, pedaggi, controversie legali in sospeso per la caduta del viadotto Polcevera.

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