in

Bollo auto: veicoli d’epoca o veicoli storici, le differenze e quanto costa in questo 2021

Auto d’epoca ed auto storiche non coincidono anche se molti credono siano la stessa cosa e le differenze si manifestano anche in materia bollo auto.

Il bollo auto è una tassa che si paga sulla proprietà di un veicolo ed a prescindere dall’utilizzo che un proprietario ne fa. Il bollo va pagato anche se il veicolo è chiuso in garage. Fino a quando il veicolo è iscritto al Pra, il bollo è una tassa che va pagata.

Fatta questa premessa, occorre sottolineare che il bollo si paga anche per auto vecchie, magari davvero messe a deposito nel proprio box e utilizzata raramente. Auto d’epoca e auto storiche sono assoggettate al bollo alla pari dei veicoli di nuova generazione, anche se molto cambia dal punto di vista dell’importo da pagare per queste auto.
Perché abbiamo detto auto d’epoca ed auto storiche differenziandole come definizione? La risposta è alquanto semplice perché va rimarcato il fatto che sono due cose diverse, perché auto storiche ed auto d’epoca non sono la medesima cosa. Ed anche in funzione del bollo auto qualcosa cambia.

Bollo auto ed esenzioni

Potenza e impatto a livello di emissioni inquinanti sono i fattori che determinano il corrispettivo da pagare come bollo auto per i veicoli a motore. Ma la disciplina in materia di bollo auto prevede anche alcune esenzioni dal pagamento ed alcuni sconti in relazione a determinate tipologie di veicoli. Dal momento che il bollo auto è una tassa regionale, molto dipende da ciò che le giunte regionali deliberano.

Esenzioni per i veicoli meno inquinanti sono all’ordine del giorno in molti posti d’Italia. Ma esenzioni non mancano nemmeno per le auto storiche e d’epoca.
Per auto storica si intende una autovettura che circola su strada e che abbia un valore riconosciuto come storico. Per poter essere considerata vettura storica occorre che per essa sia stato rilasciato il certificato di rilevanza collezionistica.

Naturalmente parliamo di un veicolo che per il solo fatto di essere circolante, deve essere obbligatoriamente iscritto anche al Pubblico Registro Automobilistico.
L’Auto d’epoca invece è un’altra cosa, perché si intendono quei veicoli iscritti presso il dipartimento dei trasporti come veicolo d’epoca e cancellato dal Pra perché non a norma, in base alle dotazioni ed in riferimento alle nuove norme sulla circolazione stradale, per circolare.

Differenze tra auto storiche ed auto d’epoca in materia bollo auto

Quelle prima citate sono differenze che riguardano la definizione di auto storica o auto d’epoca. La prima che può circolare e la seconda che non dovrebbe poterlo fare a meno che non ci siano autorizzazioni ben precise o in occasione di feste, manifestazioni, raduni e così via (anche in questo caso occorre l’autorizzazione).
In materia bollo auto invece, le differenze tra le due tipologie di veicoli sono ridotte quasi del tutto all’anzianità dei veicoli stessi. Dal punto di vista normativo la linea di demarcazione tra il vecchio modo di intendere i veicoli storici e d’epoca risale al 2015. Fino ad allora, in materia bollo auto erano esonerati dal versamento della tassa i veicoli a partire dai 20 anni di età, cioè che avevano più di 20 anni di vita dalla loro prima immatricolazione.
Fu la manovra finanziaria del 2015 (che allora si chiamava legge di Stabilità, alter ego della legge di Bilancio odierna), a produrre le modifiche alla normativa. Come dicevamo, adesso in materia di bollo auto è l’anzianità del veicolo a determinarne l’ingresso o meno nel perimetro dell’esenzione.

L’esonero dal versamento della tassa di proprietà adesso vale per tutti i veicoli con 30 anni o più di età. Non ci sono altri vincoli di iscrizione o di riconoscimento di una valenza collezionistica per essere esentati dal versamento del bollo.
C’è solo da prestare attenzione al fatto che se si è autorizzati alla circolazione e quindi se il veicolo è utilizzato sulle strade pubbliche occorre provvedere a pagare il bollo che in questo caso è in misura considerevolmente ridotta rispetto alla normalità.

La tassa è versata in misura forfettaria, senza alcun riferimento alla potenza del veicolo ed in gergo viene chiamato mini bollo.

 

Bollo in misura ridotta e bollo forfettario

Per le auto di età compresa tra i 20 ed i 29 anni invece, il bollo è sempre dovuto, anche se in misura ridotta del 50%. In pratica, i veicoli ultra ventennali che non possono essere considerati di interesse storico, possono beneficiare della riduzione del bollo a condizione che vengano comunque certificati come veicoli di interesse storico e collezionistico. Occorre l’iscrizione all’ASI (Auto Storiche Italiane) o al FMI (Federazione Motoristica Italiana), enti che possono rilasciare il CRS, appunto il Certificato di rilevanza storica.
In definitiva, un veicolo ultra trentennale non è gravato di bollo a prescindere da iscrizioni e certificati che ne attestino la valenza storica. Basta l’età quindi, a meno che il veicolo non circoli comunque su strada. In questo caso il bollo va pagato in misura forfettaria e per il 2021
Naturalmente essendo il bollo auto una tassa regionale è suscettibile di differenze da Regione a Regione, con esenzioni che in molte Regioni non seguono le linee generali dello Stato. Ed anche il costo della tassa può variare. Per esempio nel Lazio il mini bollo costa 28,40 euro, in Puglia, Calabria, Veneto, Piemonte e Lombardia 30 euro, in Emilia Romagna, Sicilia e Friuli 25,82 euro, in Campania 31,24 euro ed in Toscana 29,82 euro.

Per le auto sotto i 30 anni ma ultraventennali, la tassa è ridotta del 50%. Ma occorrono le iscrizioni nei registri delle auto d’epoca e storiche, che in genere costa circa 80 euro.

Lascia un commento