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Vauxhall: il divieto del 2030 potrebbe portare alla chiusura dello stabilimento UK

Stellantis sta valutando quali mosse adottare nel Regno Unito

PSA, che ha acquistato Vauxhall/Opel nel 2017, e Fiat Chrysler Automobiles (FCA) hanno recentemente completato la fusione che ha portato alla nascita di Stellantis. Nella sua prima conferenza stampa come CEO della società, Carlos Tavares ha promesso che la fusione non porterà alla chiusura degli stabilimenti di entrambi i gruppi automobilistici.

Tuttavia, Tavares ha avvertito che il futuro della fabbrica di Cheshire (Regno Unito), dove viene prodotta la Vauxhall Astra, è in fase di revisione a causa del divieto del 2030, che riguarda i veicoli con motore a combustione interna, imposto dal governo britannico.

Carlos Tavares
Carlos Tavares, CEO della neonata Stellantis

Vauxhall: Carlos Tavares parla del futuro dello stabilimento di Cheshire

In particolare, Tavares ha detto: “Se un governo crea una situazione che distrugge il modello di business, dicendo ‘stiamo per vietare la vendita di quel tipo di auto’, si smette di investire. Se ci viene detto che nel 2030 i motori a combustione interna non possono essere venduti nel Regno Unito, cosa che rispettiamo come decisione del paese, non investiremo più in motori endotermici e ci concentreremo per vedere se si può investire in altre direzioni”.

Il CEO ha continuato dicendo: “Rispettiamo le regole e ci atterremo completamente ma, se portano a un caso in cui non esiste un modello di business, ci saranno delle conseguenze chiare per tutti. Se una regione sta mettendo così tante barriere da non trovare spazio per qualcosa che crei valore, allora dobbiamo rispettarlo”.

Vauxhall logo

Tavares ha poi precisato: “Se si modificano brutalmente le regole e si restringono per il business, c’è un problema. Più si impongono regole rigorose a un settore, più c’è naturalmente un limite. Stiamo facendo del nostro meglio per evitarlo. La decisione che non ci saranno più vendite di auto nuove con motore a combustione interna nel Regno Unito nel 2030 interrompe tutti gli investimenti in auto tradizionali”.

Proseguendo, il dirigente ha affermato: “Quindi diciamo che c’è spazio per le auto elettriche ma se c’è uno squilibrio tra il volume del mercato del Regno Unito e quello dell’Europa e investi di più vicino a dove vendi di più, cosa resta per il Regno Unito? Questo è ciò che la gente dovrebbe capire. Stiamo parlando con investitori e stakeholder, compreso il governo, per cercare di risolvere questo problema“.

Stellantis dovrà valutare anche le conseguenze del nuovo accordo commerciale tra UK e UE

Oltre al divieto del 2030 presente in UK, Tavares ha affermato che Stellantis deve valutare l’impatto del nuovo accordo commerciale fra Regno Unito e Unione Europea, in particolare con le sue regole iniziali che richiederanno una percentuale crescente di componenti presenti in un veicolo da fabbricare in UK o in Europa per evitare il pagamento di tasse. Il numero uno di Stellantis ha dichiarato che queste regole sono in linea con la strategia della nuova azienda, che riguarda l’ingegneria e la produzione di componenti per veicoli elettrici in Europa.

Carlos Tavares ha concluso il suo intervento dicendo: “Dovremmo investire nei veicoli elettrici nel Regno Unito o in Europa? Entrambi contribuirebbero ai requisiti delle regole iniziali, quindi entrambi potrebbero funzionare ma ovviamente il mercato più grande è quello europeo. Quindi da quella prospettiva, potrebbe essere meglio spingere in Europa. Dipende anche dalla volontà del governo britannico di proteggere la sua industria automobilistica. Adesso stiamo decidendo dove proporre questi investimenti e non dimentichiamo che abbiamo Vauxhall, molto apprezzata dai consumatori britannici. Non abbiamo ancora preso una decisione ma ne prenderemo una entro le prossime settimane“.

Vauxhall Opel Corsa-e

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