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Mercato auto Europa giù del 24% nel 2020

Il Centro Studi Promotor parla di bilancio catastrofico 

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Mercato auto Europa giù del 24% nel 2020. Per Gian Primo Quagliano (Centro Studi Promotor), il bilancio è catastrofico. Le immatricolazioni sono crollate a quota 11.961.182, un livello quasi identico a quello del 1994. Per l’impatto della pandemia di coronavirus che non ha risparmiato nessun Paese. Vendite in rosso in tutti i Paesi dell’area con un calo massimo del 42,8% in Croazia.

Mercato auto Europa giù del 24% nel 2020: dicembre tiepido

Per fortuna, dicembre ha fatto registrare una contrazione contenuta: 3,7%. Grazie a provvedimenti particolarmente efficaci adottati per sostenere il mercato in certi Stati. Si va dagli 8 miliardi della Francia in ecoincentivi, ai provvedimenti fiscali della Germania, ancora più forti. Queste e altre nazioni sono proiettate nel futuro con misure valide per lo sviluppo.

Ma le prospettive per il 2021 restano fortemente negative. Due i motivi.

  1. L’andamento della pandemia.
  2. E l’esaurirsi nel 2020 di importanti misure di sostegno della domanda e non rinnovate (o non ancora rinnovate) nel 2021. Se le nazioni insistono con gli incentivi, le cose cambiano in meglio.

Elettriche e ibride plug-in boom

Grazie a ecobonus pesanti per elettriche o ibride plug-in, la quota di queste auto in Germania e Regno Unito ha superato il 10%. Parliamo di due mercati importantissimi, con ulteriori prospettive di crescita. Ma in Italia non è però andata oltre il 4,3%.

Nessuno festeggia, comunque la Germania ha chiuso il 2020 con una contrazione del 19,1% grazie a un buon recupero nel secondo semestre. La riduzione dell’Iva in terra teutonica fa sempre gola. Francia giù del 25,5%. Al terzo posto per entità del calo si colloca l’Italia con una perdita del 27,9% sul 2019. Per fortuna, per il secondo semestre dell’anno, il Parlamento ha approvato il pacchetto Benamati: incentivi anche per le auto ad alimentazione tradizionale con emissioni di CO2 contenute. Già rinnovato per il 2021.

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