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Auto elettrica nel Piano di ripresa: ambientalisti delusi

Poche parole e pochi soldi per le vetture verdi nel programma del Governo Conte

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Auto elettrica nel Piano di ripresa: ambientalisti delusi. L’Esecutivo Conte II Partito democratico-Movimento Cinque Stelle li lascia insoddisfatti. Perché le città, l’elettrificazione dei trasporti e la sicurezza stradale non sono una priorità per il PNRR approvato dal Consiglio dei ministri. Ricordiamo che, con la crisi di Governo, tutto comunque sarà discusso in Parlamento. Poi la palla passerà all’Unione europea: spetta a lei dire eventualmente sì, e quindi dare i soldi all’Italia in un momento così altamente drammatico per il Covid.

Auto elettrica nel Piano di ripresa: spiccioli

Sul piede di guerra sei associazioni: Kyoto Club, Transport & Environment, Legambiente, Cittadini per l’Aria, Greenpeace Italia e WWf Italia. Precisi gli atti di accusa al Governo.

  1. Nel PNRR ci sono solo 7,5 miliardi di euro per la mobilità urbana e regionale, contro i 29 miliardi necessari.
  2. Nessuna voce specifica sullo sviluppo di un’adeguata rete di ricarica elettrica nazionale a uso pubblico.
  3. Nessun investimento per la riconversione industriale del comparto trasporti.
  4. Briciole per la sicurezza stradale.
  5. Riconversione del settore produttivo automobilistico: dov’è?
  6. Su un pacchetto da 200 miliardi, non un euro viene stanziato per la necessaria riconversione del settore produttivo automobilistico, dicono a chiare lettere le sei associazioni.
  7. Sentiamo ancora le associazioni: i principali Paesi europei stanno investendo in modo massivo nella creazione della catena di valore della mobilità elettrica, e molti hanno già indicato una data di fine vendita delle auto a combustione interna.
  8. Il testo trascura la questione cruciale dello sviluppo di una adeguata rete di ricarica elettrica nazionale a uso pubblico. Obiettivo: servire i 6 milioni di veicoli elettrici previsti entro il 2030 dal Piano nazionale integrato per l’energia e il clima.
  9. Per le associazioni, il Parlamento dovrebbe affrontare questo tema con un serio investimento dedicato al fine di raggiungere i nostri obiettivi climatici per il 2030.

Risorse e tempo per i monopattini elettrici: necessari?

A margine, al di là di quanto hanno detto gli ambientalisti, facciamo notare le risorse e il tempo impiegati per i monopattini elettrici. Con il bonus mobilità il click day, i ritardi, i soldi non arrivati per mesi e mesi nelle tasche dei cittadini, i plafond di di circa 300 milioni di euro. In parallelo, pochi denari per gli ecoincentivi auto, così comodi, che fanno crescere l’economia della nazione verso l’Europa dei Paesi frugali. Questa è la volontà dell’Unione europea? Ne siamo certi?

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