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Quante auto elettriche vendute in Norvegia nel 2020? Il 54% del totale

Record per il Paese scandinavo, sempre più elettrificato

auto elettrica norvegia

Quante auto elettriche vendute in Norvegia nel 2020? Il 54% del totale. Così, il Paese scandinavo (ricchissimo) si conferma un numero uno della mobilità pulita. Il tutto con una classe politica intelligente che ha spinto davvero a favore della macchina a pila, con incentivi robusti e stabili. Chi compra l’auto verde non paga tasse, mentre diesel o benzina sono pesantemente tassate. In parallelo, grandi aiuti a chi lavora: premi per lo sviluppo economico. Chi ha poca voglia di fare viene malvisto.

Quante auto elettriche vendute in Norvegia nel 2020?

Secondo il Road Traffic Information Council (Ofv), i veicoli elettrici hanno avuto una quota di mercato del 54,3% lo scorso anno contro il 42,4% dell’anno precedente. Che era già una percentuale gigantesca. C’è un poker di tutto rispetto a trainare l’elettrico:Audi e-tron, Tesla Model 3, Volkswagen ID.3 e Nissan Leaf. In più, c’è anche il primato di dicembre 2020: 66,7% di vetture alla spina sul totale.

Il Governo ha fatto in modo di reggere durante la pandemia di Covid. Ovviamente, ad aprile 2020, crollo del 34% delle vendite di auto. Ma le elettriche hanno mantenuto la loro leadership: una sua due era a corrente. Se consideriamo anche gli ibridi elettrici e plug-in, la flotta elettrificata norvegese raggiunge il 70%.

Tutte a zero emissioni per il 2025

Per Øyvind Solberg Thorsen, direttore del consiglio d’informazione per il traffico stradale norvegese, il flusso di questi veicoli continuerà ad aumentare e il passaggio alle nuove tecnologie influenzerà le vendite di auto in futuro.

Adesso, l’obiettivo della classe politica norvegese: tutte le sue nuove auto saranno a zero emissioni entro il 2025. Christina Bu, segretaria dell’associazione norvegese delle auto elettriche, nel 2013 le persone erano scettiche nei confronti di queste vetture. Ora la maggioranza dei norvegesi punta all’elettrica. E occhio: costruzione di una rete infrastrutturale di colonnine di ricarica può accelerare un’economia colpita dalla crisi da coronavirus. Un’economia fondata sul lavoro e sullo sviluppo attivo, non sull’assistenza passiva e deleteria.

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