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Autostrade fra pedaggi congelati e investimenti

Aumenti in freezer: lo dice la bozza del decreto milleproroghe, in discussione

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Autostrade fra pedaggi congelati e investimenti. Aumenti in freezer sino a luglio 2021. Lo dice la bozza del decreto milleproroghe, in discussione. Che arriverà all’esame del Consiglio dei ministri di mercoledì 23 dicembre 2020. Un’eterna battaglia, piena di polemiche e discussioni, quella sui rincari delle tariffe.

Autostrade fra pedaggi congelati e investimenti: se ne discuterà

Da una parte i gestori, che investono e mirano ovviamente a riscuotere pedaggi più elevati, anche in considerazione del calo dei sinistri. Dall’altra, i consumatori, che chiedono pedaggi più bassi, o almeno congelati, anche per il Covid.

In particolare, l’Aiscat (Associazione italiana società concessionarie) ricorda che il complesso delle concessionarie italiane aderenti spende in manutenzione per chilometro di infrastruttura una cifra mediamente superiore a 100.000 €/anno (periodo 2013-2017).

Pari a circa 5 volte di più rispetto a quanto spende l’Anas sulla propria rete (19.000 €/anno tra il 2013 e il 2016). Un dato superiore anche alla spesa media di un paniere di concessionarie di Francia e Spagna.

Recovery Fund per le infrastrutture: quali idee

Sullo sfondo, i soldi dell’Unione europea. I denari del Recovery Fund possono essere strategici per le infrastrutture. A tale proposito, l’Aiscat (Associazione italiana società concessionarie) ha un lunghissimo elenco di idee. Eccone solo alcune, in sintesi.

  • L’Aiscat auspica l’ampliamento e il potenziamento delle infrastrutture autostradali nazionali, finanziando una quota parte degli investimenti già autorizzati e, quindi, immediatamente cantierabili. L’opportunità sarebbe duplice.
  • Da un lato, i fondi del Recovery Plan potrebbero essere immediatamente utilizzati, e subito trasformabili in cantieri operativi e in nuovi posti di lavoro. Dall’altro, l’utilizzo di queste risorse consentirebbe un significativo contenimento degli aumenti tariffari previsti per il prossimo futuro e legati, appunto, alla realizzazione degli investimenti.
  • Per l’Aiscat, le nuove “autostrade”, nel giro di pochi anni, dovranno diventare sempre più connesse e “intelligenti” tramite tecnologie che consentano di fornire ai sistemi informatici a bordo delle auto informazioni in tempo reale sul fronte della viabilità, della sicurezza, del comfort generale legato all’esperienza del viaggio: servono investimenti nella digitalizzazione.
  • Si può anche ridurre la congestione delle aree urbane sviluppando aree intermodali tra reti autostradali e urbane, che prevedano la presenza di parcheggi, mezzi pubblici, auto/ciclomotori in condivisione. In modo da facilitare il transito delle persone verso le città e da queste.

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