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Nuovi incentivi anche per auto a benzina o diesel: spiccioli

Stando alle indiscrezioni, siamo davanti a una dotazione minuscola

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Nuovi incentivi anche per auto a benzina o diesel: ci siamo. Ma trattasi di spiccioli. Stando alle indiscrezioni, siamo davanti a una dotazione minuscola. La maggioranza in commissione Attività produttive alla Camera ha chiuso l’accordo sul settore automotive. Va tutto in manovra: legge Bilancio 2021. C’è il rifinanziamento dell’extra-bonus per gli acquisti di veicoli e elettrici e ibridi per tutto il 2021. Più un nuovo incentivo all’acquisto di veicoli a motorizzazione termica tipo Euro 6. Con contestuale rottamazione di veicoli con almeno 10 anni. Per il primo semestre 2021.

Nuovi incentivi anche per auto a benzina o diesel: 250 milioni

In Francia, 8 miliardi di incentivi. In Germania, super sconti fiscali. Da noi, 420 milioni per tutte le auto. Di questi:

  • 120 milioni alle auto green,
  • 250 milioni alle Euro 6,
  • 50 milioni per il ricambio dei veicoli commerciali.

Morale: le elettriche con sconto fino a 10.000 euro. Per le Euro 6, con emissioni da 61 e 135 g/Km di CO2 (finora il massimo era 110 g/km), il nuovo sconto dovrebbe valere per i primi sei mesi del 2021 e arrivare a 3.500 euro (1.500 dello Stato e 2 mila del venditore), sempre a fronte di rottamazione di auto over 10 anni. Ma i soldi sono pochi. A metà anno non ci si arriva. A settembre, i denari per le endotermiche sono stati sbranati. La domanda è quella, in Italia. Perché mancano colonnine. Ci sarà un adeguamento ai nuovi standard di misurazione previsti, dal momento che ora tutte le nuove automobili vanno sottoposte alla procedura di omologazione europea WLTP.

Ma bastano questi soldi per l’auto?

Trattasi di boccatina d’ossigeno. Sempre meglio che zero. Peccato: di fronte alla sterminata dote europea in prestito all’Italia, così pochi quattrini per l’auto. Un’occasione buttata per la transizione verde. Per costruire colonnine ovunque. Fra l’altro, coi denari incassati tramite la vendita di endotermiche, le Case finanziano gli investimenti per le elettriche. Si poteva pensare a un piano analogo a quello di Francia e Germania: un sostegno mirato, ponderato, tramite disegno legge specifico. E non a furia di emendamenti su disegni legge già preconfezionati.

Eppoi manca l’adeguamento della tassazione delle aziendali agli standard moderni, evoluti, europei. In più, andrebbe tutelato in ogni modo il noleggio, fetta importantissima di immatricolazioni nel nostro Paese.

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