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Peugeot e Citröen: i concessionari si ribellano in Brasile

La rete di concessionari Citroën e Peugeot in Brasile ha organizzato una “protesta” e ha inoltrato reclami a PSA

Peugeot e Citroen
Peugeot e Citroen

Affermando problemi come vendite basse, margine di profitto insufficiente, imposizione di obiettivi irrealistici e prodotti non competitivi, la rete di concessionari Citroën e Peugeot in Brasile ha organizzato una “protesta” e ha inoltrato reclami a PSA, proprietaria dei due marchi. Inoltre, i rivenditori ufficiali lamentano la presunta manovra del produttore per costringerli ad abbandonare l’attività, che oggi conta 217 concessionari in Brasile, senza pagamento di alcun compenso.

L’ Abracop (Associazione Brasiliana Concessionari Peugeot) e Abracit (Associazione Brasiliana Concessionari Citroën), che guidano il movimento, hanno chiesto questo mese a Cade (Consiglio Amministrativo per la Difesa Economica) la sospensione temporanea della fusione di PSA con la FCA, che già è stato approvato dal governo.

A sostegno della richiesta al regolatore, le associazioni affermano che PSA sta già negoziando con i rivenditori autorizzati Fiat per assorbire i marchi francesi a scapito dei suoi associati, anche prima che la fusione abbia effetto.

Nella petizione, i concessionari cercano di dimostrare “il danno che PSA ha perpetrato e ha perpetrato sulla rete stessa”. Il documento, datato 10 dicembre e indirizzato ad Alexandre Barreto de Souza, presidente di Cade, afferma quanto segue: Oggi nemmeno i concessionari Citroën e Peugeot, che si dividono le attività, hanno le condizioni per sopravvivere! I concessionari Fiat sono stati contattati da PSA per condividere i loro negozi anche con i marchi Peugeot e Citroën, con almeno uno di questi che ha già avviato i lavori sui suoi impianti.”

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