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Crollo incassi pedaggi autostradali: e ora la manutenzione?

A picco il traffico autostradale per il Covid. Ci si interroga sul futuro

incassi pedaggi

Crollo incassi pedaggi autostradali nel 2020 per il coronavirus: lo dice l’Anfia. Adesso, aggiungiamo, possono anche porsi interrogativi per il futuro. Se i gestori incassano meno, che ne sarà della manutenzione ordinaria? In un settore già critico da anni. Un bel mistero italiano.

Crollo incassi pedaggi autostradali: i dati

La voce d’imposta relativa ai pedaggi autostradali ammonta, nel 2019, a 2,18 miliardi di euro, in rialzo dello 0,9% rispetto al 2018. Per due motivi: l’aumento del numero di milioni-km percorsi (+0,6%); l’incremento medio dei pedaggi autostradali. Risulta essere dello 0,83%, tra i più bassi degli ultimi anni. Pedaggi che nel 2019 erano la quinta voce di tassazione sulla motorizzazione italiana.

Ma occhio, sentite i dati 2020 Anfia: le restrizioni imposte per la gestione della pandemia hanno pesantemente inciso sugli spostamenti in autostrada. Secondo l’Aiscat, nei primi 6 mesi del 2020, il volume di traffico complessivo è sceso a quasi 25 miliardi di km rispetto agli oltre 40 miliardi di km dello stesso periodo del 2019 (-37,6%). In termini di gettito si può stimare una perdita di quasi 400 milioni di euro nel primo semestre 2020.

Un futuro autostradale tutto da decifrare: le formule

Per il futuro, impossibile fare previsioni in termini di manutenzione. Bisogna vedere la convenzione. Il contratto che lega Stato e gestore. Con una formula matematica difficilissima. E con non tutti i termini resi noti al 100%. Il sospetto è che, con più traffico autostradale, scendano i pedaggi. Se il traffico autostradale cala così tanto, cosa c’è da attendersi nei prossimi mesi?

In generale, a livello politico, è molto facile ragionare in modo semplice: c’è il Covid, tutti a casa. E stronchiamo il diesel e le auto endotermiche. Poi però arrivano i nodi al pettine: mancano i soldi delle auto. Forse servirà un progetto di ampio respiro, una politica lungimirante all’altezza dei Paesi europei frugali per garantire un futuro sereno. Non è pensabile, per una nazione evoluta, che si vada tutti in giro sul monopattino elettrico.

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