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Produzione industria automotive italiana: aumenta a ottobre 2020

Secondo l’Anfia, siamo a un +14,5% rispetto a ottobre 2019

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Produzione industria automotive italiana: aumenta a ottobre 2020 (ultimo dato disponibile) Secondo l’Anfia, che ha rielaborati di dati Istat, siamo a un +14,5% rispetto a ottobre 2019. Mentre chiude i primi dieci mesi del 2020 vengono chiusi a -26,4%. L’indice della fabbricazione di autoveicoli registra la quarta variazione positiva consecutiva su base annua, +39,5%. Mentre diminuisce del 21,9% nel cumulato 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019.

Produzione industria automotive italiana: i numeri

Dopo 27 flessioni tendenziali mensili consecutive (da luglio 2018), a ottobre l’indice della produzione dell’industria automotive italiana registra un incremento a doppia cifra: lo evidenzia Gianmarco Giorda, direttore Anfia. Un’inversione di tendenza. Una ripresa senza dubbio innescata e mantenuta grazie alle misure di incentivazione alla domanda degli scorsi mesi.

Ecco perché, dice l’Anfia, serve il rifinanziamento nella manovra attualmente in discussione, di fronte al preoccupante ribasso (-8%) del mercato auto a novembre, a incentivi terminati. E anche per scongiurare un massiccio ricorso alla cassa integrazione nei prossimi mesi. A gennaio-ottobre 2020, le ore autorizzate per la cassa integrazione in deroga nel settore automotive sono aumentate del 154% rispetto allo stesso periodo del 2019.

Export automotive: facciamo il punto

A settembre 2020 (ultimo dato disponibile), inoltre, l’export di autoveicoli dall’Italia vale 2,04 miliardi di Euro, il 6% in più rispetto allo stesso mese del 2019, pari al 5% del totale esportato, mentre l’import vale 2,39 miliardi di Euro (-13,5%) e il 7% del totale importato in Italia.

Gli Usa rappresentano, in valore, il primo Paese di destinazione dell’export di autoveicoli per l’Italia, con una quota del 17,5%, seguiti da Germania e Francia, con quote attorno al 15%. Nei primi nove mesi del 2020, l’export di autoveicoli vale 12,3 miliardi di Euro, in calo del 20%, mentre l’import ammonta a 16,1 miliardi di euro, in diminuzione del 34%. Il saldo negativo ammonta così a 3,7 miliardi di euro.

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