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Un altro paese vuole vietare le nuove auto con motore a combustione entro il 2035

Il Giappone sta prendendo in considerazione la possibilità di vietare le nuove auto con motore a combustione interna entro il 2035

auto elettriche

Secondo quanto riferito dall’emittente pubblica NHK, il Giappone sta prendendo in considerazione la possibilità di vietare le nuove auto con motore a combustione interna entro la metà degli anni ’30. Favorendo veicoli ibridi o completamente elettrici, il Giappone si allineerebbe con altri paesi che stanno imponendo divieti simili, onorando anche il piano del primo ministro Yoshihide Suga di ridurre le emissioni di carbonio a zero entro il 2050, riferisce Autonews Europe.

Il Giappone sta prendendo in considerazione la possibilità di vietare le nuove auto con motore a combustione interna entro il 2035

Tali misure consentirebbero ai grandi marchi giapponesi come Toyota una maggiore libertà nell’utilizzo delle risorse di ricerca e sviluppo per implementare le tecnologie dei veicoli elettrici sul proprio suolo.

Il ministero dell’industria del Giappone sta attualmente valutando che tutti i nuovi veicoli venduti siano elettrici, compresi gli ibridi: un obiettivo formale potrebbe essere fissato entro la fine di quest’anno, a seguito di dibattiti tra gruppi di esperti.

Le case automobilistiche giapponesi Toyota, Honda, Nissan e Mitsubishi hanno finora rifiutato di commentare la questione, il che è logico visto come queste decisioni devono ancora essere prese, ufficialmente.

Secondo un rapporto del Boston Consulting Group, la quota giapponese di veicoli elettrificati dovrebbe salire al 55% nel 2030, “a causa del fatto che i prezzi delle batterie stanno diminuendo più rapidamente di quanto previsto”.

Come per altri paesi, anche la Cina e la Corea del Sud hanno recentemente annunciato obiettivi fissi per porre fine alle emissioni nette di carbonio, mentre parti di Stati Uniti e Canada, Norvegia e Germania stanno già imponendo o pianificando di imporre impedimenti alle auto a combustibili fossili. Si prevede che l’UE nel suo insieme deciderà quando applicare le sue restrizioni entro la fine dell’anno.

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