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PSA Vigo taglia 100 posti di lavoro a causa del calo della produzione

100 lavoratori precari perdono il posto nello stabilimento PSA di Vigo a causa del calo della domanda

PSA Vigo
PSA Vigo

I lockdown decretati due settimane fa nei principali mercati esteri a cui PSA Vigo destina la propria produzione, come Francia e Germania, hanno già un impatto diretto sull’attività dello stabilimento galiziano e sull’occupazione. Il primo provvedimento è stato quello di sospendere il turno notturno la domenica, e la conseguenza ha comportato la necessità di rinunciare a 100 lavoratori precari. 

“Fermandosi domenica sera, non è più necessario coprire quelle pause e c’è quel surplus” chiariscono fonti sindacali. Nonostante questo leggero calo di produzione, PSA Vigo si trova ad affrontare una buona chiusura dell’anno, e lo stabilimento è quasi al massimo delle attività, con un ritmo di assemblaggio che ha raggiunto le 2.300 auto al giorno.

Discorso diverso per quanto riguarda quello che accadrà da gennaio. La direzione dello stabilimento ha confermato ieri alle rappresentanze sindacali la propria preoccupazione per l’incertezza sull’evoluzione del mercato. Per ora la produzione reggerà ad un buon ritmo fino alle festività natalizie, che chiuderanno lo stabilimento dal 23 al 31 dicembre.

“Per gennaio permane il contesto di incertezza e instabilità del mercato, con una stima di inizio attività il 4” confermano le fonti di PSA Vigo. Al momento nessuno vuole sentire parlare di ERTE per l’inizio del prossimo anno, ma la minaccia è evidente e alcuni fornitori, come la multinazionale tedesca Borgwarner (O Porriño) stanno già iniziando a negoziare con i lavoratori. Nonostante questo contesto di crisi, l’industria automobilistica galiziana mostra un’evoluzione più favorevole rispetto alla Spagna nel suo complesso, a causa della buona domanda commerciale per i modelli PSA Vigo.

Ma i dati dell’EPA mostrano già che l’industria automobilistica ha perso 19.800 posti di lavoro nel terzo trimestre di quest’anno rispetto alle 560.300 persone occupate nello stesso periodo del 2019. Inoltre, la produzione di veicoli spagnoli è nuovamente diminuita in ottobre dopo la tregua di settembre. Il mese scorso sono state assemblate 265.504 vetture, l’1,7% in meno rispetto al 2019.

Secondo i dati pubblicati ieri dall’associazione costruttori Anfac, gli stabilimenti spagnoli accumulano un calo del 25% fino a ottobre, con 1,8 milioni vetture prodotte. Le immatricolazioni di autovetture e SUV sono diminuite del 21% a ottobre e la Spagna si è rivelata il terzo peggior mercato in ripresa nell’ambiente europeo. Inoltre, è stato il Paese che ha subito il calo maggiore rispetto a Germania (-3,6%), Regno Unito (-1,6%), Francia (-9,5%) o Italia (-0,2%).

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