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Dimezzare i morti in strada per il 2030: terzo flop Italia?

E tre. Il nostro Paese ci riprova, dopo i primi due totali fallimenti

sicurezza stradale

Siamo lontanissimi dai target di sicurezza stradale imposti dall’Unione europea. Infatti, dal 2001 al 2010 non abbiamo dimezzato i morti in strada; non ce l’abbiamo fatta neppure dal 2011 al 2020. Anche per colpa di troppe telecamere: un Grande Fratello che fallisce. Servono controlli su strada, che però non fanno cassa: questo è il guaio. Dimezzare i morti in strada per il 2030: è il terzo target voluto dall’Unione europea. Terzo flop Italia?  Il nostro Paese ci riprova, dopo i primi due totali fallimenti.

Dimezzare i morti in strada per il 2030: cosa succede

Ridurre gli incidenti stradali sulla rete stradale e autostradale del 50% entro il 2030. È questo l’impegno che ha messo in campo Anas (Gruppo Fs Italiane) in occasione della Giornata mondiale in Ricordo delle Vittime della Strada. Il tema è stato al centro del webinar “Sicurezza stradale: Obiettivo zero vittime” organizzato in collaborazione con Piarc Italia (Associazione mondiale della strada).

Per il sottosegretario del ministero dei Trasporti Roberto Traversi, abbiamo lavorato per definire i primi passi per la realizzazione del Piano nazionale per la sicurezza stradale 2030. Che guiderà gli interventi del ministero con l’obiettivo di dimezzare in dieci anni la mortalità per incidente stradale. Per rendere la strada “ambiente sicuro” tanto per le caratteristiche di progettazione e manutenzione quanto per le abitudini di chi la frequenta.

Ecco l’amministratore di Anas Massimo Simonini: Anas, dice, è impegnata nell’obiettivo di ridurre gli incidenti stradali sulla propria rete stradale e autostradale del 50% entro il 2030. Per raggiungere questo grande obiettivo abbiamo predisposto un piano d’azione strategico a breve termine che al primo posto vede destinare sempre più risorse alla manutenzione programmata per sviluppare sulle nostre arterie misure di sicurezza passiva come barriere di protezione ad alta efficienza progettate da Anas, nuova pavimentazione e segnaletica stradale, illuminazione di strade e gallerie per migliorare la visibilità. Nel medio periodo, lo sviluppo della Smart Road Anas, tecnologia abilitante per lo sviluppo della Smart Mobility.

La strategia di investimento di Anas è focalizzata sulla manutenzione programmata e sul potenziamento della rete stradale con l’obiettivo di superare la logica dell’intervento episodico o emergenziale in favore di azioni che prevengano le criticità. Un approccio possibile grazie alla significativa iniezione di risorse prevista dal Contratto di Programma Anas 2016-2020 rimodulato che è passato da 23,4 miliardi a un totale di 29,9 miliardi di investimenti.

Impegno difficilissimo sulla sicurezza stradale, per 4 ragioni

Anzitutto, mancano Forze dell’ordine in carne e ossa. Non per colpa loro, sono in pochi. Ma tant’è. Secondo, ci sono troppe telecamere, che non fermano il colpevole. Il quale, quando riceve la multa a casa, può dire che quell’auto era guidata da un altro: patente salva. Terzo: prima di pensare a ipertecnologie, andrebbe fatto un monitoraggio di buche, crateri, voragini. E guardrail che non reggono. Quarto: se un automobilista dovesse dire quali miglioramenti ci sono stati dal 2001 a oggi, cosa risponderebbe? Non vediamo una situazione in evoluzione. Lo diciamo ora, a fine 2020. Ultimi dati: 3.173 vittime nel 2019. Vedremo poi nel 2030.

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