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Per ora i Benetton stravincono la battaglia su Autostrade

Altro che revoca. Altro che soluzione trovata al volo

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Agosto 2018: crolla il Ponte di Genova. Governo e grillini parlano di revoca ad Autostrade per l’Italia. Fine settembre 2020: nulla di fatto. Per ora i Benetton stravincono la battaglia su Autostrade. Benetton che sono proprietari di Atlantia, che controlla Aspi, primo gestore italiano. Il Consiglio di Amministrazione di Atlantia ha preso atto delle difficoltà emerse nelle interlocuzioni con Cassa Depositi e Prestiti. Cioè? CdP doveva prendere Aspi, ma Atlantia e CdP non trovano l’accordo.

Per or i Benetton stravincono la battaglia su Autostrade

Sentiamo Atlantia: fermo restando l’auspicio che queste difficoltà possano essere quanto prima superate, il consiglio ha approvato un processo “dual track”. Al fine di pervenire in ogni caso, alla dismissione della partecipazione detenuta in Autostrade per l’Italia da Atlantia. In coerenza con quanto comunicato al Governo italiano in data 14 luglio 2020.

Due possibilità per Aspi

  1. O la vendita dell’intera quota dell’88% del capitale di Aspi tramite processo competitivo.
  2. Oppure, in alternativa, scissione parziale e proporzionale e conferimento di, rispettivamente, il 55% e il 33% del capitale sociale di Aspi nella neo-costituita Autostrade.

Il processo “dual track” è rivolto sia a Cassa Depositi e Prestiti che ad altri investitori istituzionali nazionali e internazionali. Entrambe le operazioni sono sottoposte ad alcune condizioni sospensive, tra cui la finalizzazione dell’Atto Transattivo tra Aspi e il ministero dei Trasporti.

Il punto cruciale su Aspi

La Cassa ha chiesto più volte che le venga garantita la manleva sui fatti legati al crollo del Ponte di Genova: zero responsabilità. Relativamente ai potenziali danni indiretti. Ma Atlantia, almeno per il momento, non sembra volerla concedere.

In più, a quanto pare, il Governo vorrebbe pedaggi meno cari e più manutenzione. Insomma, per CdP non proprio un affarone.

La partita è lunghissima, ma i Benetton sono in nettissimo vantaggio. Un danno d’immagine per il M5S. Pagato probabilmente anche col crollo alle ultime elezioni.

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