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Settore auto: gli enti chiedono un accordo commerciale urgente post-Brexit

Senza un accordo, il Regno Unito commercerà con l’UE secondo le regole della OMC

mercato gennaio

Un conglomerato di organismi europei per il commercio automobilistico, inclusa la Society of Motor Manufacturers and Traders (SMMT), ha chiesto al Regno Unito e all’Europa di garantire un accordo di libero scambio post-Brexit. L’annuncio congiunto arriva 15 settimane prima del 31 dicembre, data di scadenza del periodo di transizione di due anni.

A questo punto è necessario concordare l’accordo commerciale per evitare un aumento dei prezzi, che secondo gli organismi costerebbe al settore automobilistico europeo 110 miliardi di euro di perdite di scambi nei prossimi cinque anni.

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Settore auto: necessario un accordo commerciale fra UK e UE per evitare un aumento dei prezzi

La SMMT ha espresso a lungo la necessità di un accordo commerciale e ora si sono unite anche l’ACEA (European Automobile Manufacturers Association – associazione europea dei costruttori di automobili), la CLEPA (European Association of Automotive Suppliers – associazione europea dei fornitori automobilistici) e altri 20 organismi nazionali appartenenti all’industria automobilistica.

Il conglomerato avverte che il settore, che impiega circa 14,6 milioni di persone in tutto il continente e rappresenta il 20% della produzione automobilistica globale, potrebbe subire gravi ripercussioni che si aggiungerebbero ai circa 100 miliardi di perdite causate dal coronavirus.

L’annuncio afferma che qualsiasi accordo verrà preso dovrebbe includere zero tasse, regole appropriate sia per i motori a combustione interna che per i veicoli ad alimentazione alternativa e altre mosse per evitare divergenze normative. Un’altra cosa fondamentale è che le aziende hanno bisogno di informazioni dettagliate sulle condizioni commerciali concordate che dovranno affrontare a partire dal 1° gennaio 2021.

Senza un accordo è prevista l’applicazione del 10% secondo le regole della OMC

Senza un accordo, il Regno Unito commercerà con l’UE secondo le regole della OMC (Organizzazione mondiale del commercio) che impongono una tariffa del 10% sulle auto e fino al 22% sui veicoli commerciali. Ciò significa un aumento dei prezzi per i consumatori che farebbe ridurre la scelta e porterebbe a un calo drastico della domanda.

Anche la produzione di veicoli diventi diventerebbe più costosa in quanto ogni componente importato dall’UE nel Regno Unito costerebbe di più. Secondo le associazioni di categoria, la produzione automobilistica europea è diminuita di 3,6 milioni di unità rispetto al 2019 a causa del COVID-19. Applicare la tariffa del 10% imposta dalla OMC potrebbe costare altri 3 milioni di unità prossimi cinque anni.

In merito a ciò Mike Hawes, amministratore delegato della SMMT, ha dichiarato: “Queste cifre dipingono un quadro desolante della devastazione che seguirebbe una Brexit senza accordo. Lo shock delle tariffe e di altre barriere commerciali aggraverebbe i danni già provocati dalla pandemia, mettendo a rischio le imprese e i mezzi di sussistenza”.

L’ad ha concluso dicendo: “Le nostre industrie sono profondamente integrate, quindi esortiamo tutte le parti a riconoscere le esigenze di questo vitale fornitore di posti di lavoro e prosperità economica e di tirare fuori ogni singolo blocco per garantire un ambizioso accordo di libero scambio ora, prima che sia troppo tardi“.

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