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Il Governo può bloccare gli spostamenti

Lo dice il decreto appena entrato in vigore

stop spostamenti

Altro Dpcm, ossia Decreto del presidente del consiglio. Uno di quei decreti divenuti celebri in pandemia piena. Tuttora, il Governo può bloccare gli spostamenti. Ci sono diversi passaggi che riguardano chi va in auto e in generale chi si sposta. Sono misure urgenti (ecco perché c’è il decreto) per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da Covid. Decreto del presidente del consiglio dei ministri 7 agosto 2020: ulteriori disposizioni attuative del decreto 25 marzo 2020, numero 19, e del decreto 16 maggio 2020, numero 33.

Il Governo può bloccare gli spostamenti: ecco perché

A occuparsi degli spostamenti, è il ministero dei Trasporti. Che, con decreto adottato di concerto con il ministero della Salute, può disporre determinate regole anti-coronavirus. Ossia riduzioni, sospensioni o limitazioni nei servizi di trasporto. Anche internazionale, automobilistico, ferroviario,  aereo, marittimo e nelle acque interne, imponendo specifici obblighi agli utenti, agli equipaggi, nonché ai vettori e agli armatori.

Quindi, anche per per le auto. Nonostante siano lo strumento principe anti-contagio. È che in auto o con un altro vettore, un positivo al Covid può spostarsi e creare un focolaio esterno alla propria residenza. Per chi sgarra, super multa di 533 euro. Più il reato se ci si muove nonostante la quarantena o addirittura la positività.

Meglio lo smart working

Comunque, proprio per limitare gli spostamenti, il Governo per decreto raccomanda che le attività professionali siano attuate anche mediante modalità di lavoro agile. Dove possano essere svolte al  proprio domicilio o in modalità a distanza.

In spiaggia in auto: e poi?

Immaginiamo invece di spostarci in auto da casa (o albergo o camping) alla spiaggia in agosto. Le attività delle strutture  ricettive, dice il decreto, sono esercitate a una condizione: che sia  assicurato il mantenimento del distanziamento sociale. Garantendo comunque la distanza interpersonale di  sicurezza di un metro negli spazi comuni. Nel rispetto dei protocolli e delle linee guida adottati dalle Regioni o dalla Conferenza delle Regioni.

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