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Lancia Fulvia Concept: quando si stava provando a ragionare seriamente

Nel 2003 la Lancia Fulvia Concept aveva aperto la strada ad un possibile ritorno di una vettura iconica a marchio Lancia, ma non se ne fece nulla

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Si è persa un’occasione quando nel 2003 al Salone di Francoforte veniva presentata una concept decisamente ben riuscita e particolarmente interessante. Riviveva così una delle vetture più iconiche della storia dell’auto italiana, la Lancia Fulvia che nel 2003 avrebbe assunto l’appellativo di Lancia Fulvia Concept. L’apoteosi del sogno sembrava vicina all’epoca, ma poco dopo si decise che il tempo di sognare era finito e con esso spariva per sempre un possibile ritorno della mitica Fulvia Coupé.

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La Lancia Fulvia Coupé era infatti una elegante coupé dotata della trazione anteriore che beneficiava di una maneggevolezza quasi fuori dal comune e di un peso ridotto oltre che dell’interessante motore V4 dotato di angolo stretto. Era diventata un’icona grazie alle vittorie nei rally che la poneva sopra tutte senza distinzioni. Quello che era successo nel 2003 rappresentava un’operazione utile a stimolare i sensi degli appassionati del marchio che ormai da molto tempo decantano soluzioni mai realmente divenute apprezzabili. Sebbene la vettura era stata realizzata sfruttando la piattaforma della Fiat Punto, le forme esterne ricordavano molto bene i tratti caratteristici della Fulvia degli Anni d’Oro. Nell’idea degli appassionati non si è mai sopita la necessità di volere vetture in grado di ricordare i fasti di un tempo, per questo motivo se si pensa al Salone di Francoforte anno 2003 si ragiona dando peso ulteriore alla nostalgia.

In quel momento la Lancia possedeva ancora un listino di vetture discreto, che sebbene non costituiva un valido introito in termini di numeri perlomeno forniva l’idea di un brand rimasto comunque vivo e vegeto. Mancava un modello speciale, sportivo e riecheggiante nel passato e la Fulvia Concept ne copriva la mancanza.

Eleganza senza tempo

Si può dire che Lancia Fulvia Concept disegnata da Alberto Dilillo e Flavio Manzoni rappresentava un eccelso concetto di eleganza tramutata in forme d’auto. Il colore unico con tonalità bianco-avorio, forniva alla piccola due posti un valido aiuto al raggiungimento dello status di coupé elegante. La Fulvia Concept piacque subito a tutti e tutti avevano ragione a farsela piacere. La stampa specializzata aveva capito che la Fulvia Concept poteva diventare l’oggetto del desiderio e i fan del marchio l’avevano acclamata con una certa repentinità.

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L’ispirazione d’altronde era immediatamente riconoscibile, merito di quella impostazione da coupé a tre volumi come la vecchia Fulvia Coupé comandava. Tutto però subiva una piacevole dose di modernità con luci rinnovate, cerchi in lega su misura e linee tutto sommato semplici e pulite. Il design risultava decisamente senza tempo. Con una carreggiata allargata e materiali leggeri in accordo con un peso di circa 990 chilogrammi si potevano fare ottime cose grazie anche ad un motore 1.8 a 4 cilindri montato in posizione trasversale e utilizzato già sulla Fiat Barchetta capace di erogare 140 cavalli sulle sole ruote anteriori. I 100 km/h si raggiungevano in 8,6 secondi e la velocità massima era di 212 km/h. La Fulvia Concept, per mantenere intatte le dinamiche di guida, pare sarebbe stata sprovvista di aiuti elettronici ad eccezione dell’ABS. Dal punto di vista tecnico la Fulvia Concept adottava una sospensione anteriore MacPherson e una posteriore a bracci longitudinali con barra antirollio. L’impianto frenante adottava quattro freni a disco, autoventilanti davanti.

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Anche gli interni della Fulvia Concept possedevano un evidente richiamo alle linee del passato

All’interno della Fulvia Concept, il cruscotto di ispirazione retrò presentava indicatori analogici, ma lo schermo a bassa risoluzione con i diversi pulsanti sulla console centrale avevano un gran senso all’epoca ma oggi potrebbero essere giudicati datati. Per meglio aderire alla sofisticata identità del marchio Lancia, materiali come la pelle marrone, il legno di Tanganika e il metallo hanno accentuato la sensazione premium dell’abitacolo biposto.

Si poteva fare bene

Le possibilità che questa Lancia Fulvia Concept avrebbe fatto molto bene erano decisamente elevate. D’altronde una vettura vicina alla Concept come la Ford Puma disponeva già di un grosso successo commerciale. Ma in Lancia mancavano le risorse e la Fulvia Concept rimase esclusivamente un sogno. Ma furono tanti quelli che chiesero a gran voce un ritorno di Lancia con la sua bellissima Fulvia, richieste rimaste chiaramente inascoltate visto che il progetto subì ben presto uno stop definitivo. Non è un caso che uno come Luca De Meo definì la Lancia Fulvia Concept uno dei suoi più grandi rimpianti (De Meo nel 2003 faceva parte della dirigenza Lancia) soltanto qualche anno dopo all’interno del suo libro “Da 0 a 500”.

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A pensarci bene, la nuova Fulvia Concept avrebbe potuto davvero rappresentare una svolta per la Lancia, salvandola potenzialmente dalla situazione disastrosa in cui si trova oggi. Dopo diversi anni di tentativi falliti per ripristinare il fascino del marchio.

Negli anni precedenti FCA ha provato a riportare in auge alcune delle auto più famose nella storia del marchio, ma i loro piani si sono sempre ritorti contro tremendamente. Tali piani includevano ad esempio la Thema del 2011 (in pratica una Chrysler 300C), la Flavia del 2012 (una Chrysler 200 Convertible) e la Voyager del 2011 (sì, un’altra Chrysler a marchio Lancia) e la Delta del 2008 che non aveva nulla a che fare con l’originale.

In definitiva la Lancia Fulvia Coupe Concept non ha mai superato la fase di concept car, anche se i funzionari dell’azienda all’epoca pensavano seriamente di metterla in produzione. Quindici anni dopo, la coupé a due porte sembra ancora interessante, quindi potenzialmente riproducibile anche ai giorni nostri. Una possibile riqualificazione del concept sotto forma di un coupé a due porte premium troverebbe molti sostenitori là fuori. Soprattutto se fosse combinato con un motore aspirato, sicuramente non con un propulsore elettrico e con batterie pesanti che lo accompagnano.

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Nel 2008 erano poi apparse ulteriori voci che tracciavano un vicino ritorno della Fulvia basata sulla Alfa Romeo MiTo. Ma forse rappresentava soltanto un disperato ottimismo da parte di un gruppo di persone che speravano di aprire la discussione nel prossimo meeting di pianificazione del gruppo Fiat. Non possiamo biasimarli, se è così. Volevamo tutti che la Lancia fosse tornata ai suoi giorni di gloria e alla Fulvia del passato.