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Settore automobilistico: ci vorranno almeno cinque anni per tornare alla normalità

I 50 milioni di euro stanziati per gli incentivi dal 1° agosto non bastano per far riprendere il settore

Settore automobilistico normalità

Nelle ultime settimane abbiamo visto i danni causati dal coronavirus al settore automobilistico. Tuttavia, a settembre tutte le problematiche che hanno colpito questo settore potrebbero ripresentarsi in maniera ancor più drammatica, secondo quanto affermato nell’ultimo incontro di #FORUMAutoMotive.

Durante l’appuntamento è stato sottolineato anche che i 50 milioni di euro stanziati per gli incentivi dal 1° agosto rappresentano soltanto un punto di partenza. Gli esperti dell’automotive sostengono che è necessario attuare degli interventi decisi che non possono limitarsi esclusivamente a sconti sull’acquisto di nuove auto ma devono essere più ampi, istituendo una squadra che conosca le reali esigenze del settore.

Settore automobilistico normalità
Settore automobilistico, la normalità potrebbe ritornare solo tra 5-6 anni

Settore automobilistico: gli esperti chiedono delle misure migliori per far riprendere il mercato

Roberto Benaglia, neo segretario generale di Fim Cisl, ha dichiarato che il settore automobilistico ha bisogno di interventi decisivi e una maggiore qualità di lavoro. “La pandemia non è finita e l’autunno ci preoccupa. Le soluzioni ci sono: lavorare sulle competenze, stimolare innovazione organizzativa, rendere le filiere affidabili“, ha affermato Benaglia.

L’industria prevede di vendere dei volumi di vendita simili all’intero mercato europeo pre-crisi e la perdita nei prossimi tre anni potrebbe significare circa 220 miliardi di dollari di profitti in meno per il settore, afferma Dario Duse – managing director di AlixPartners.

Alessandro Galimberti, presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Lombardia, invece ha detto: “Il modello collettivo di mobilità ha dimostrato di non essere più attuale in un periodo di emergenza; pensavamo di abolire il traffico in favore della mobilità verde, invece dovremo ripensare alla mobilità per i prossimi 20 anni. La mobilità privata più intelligente avrà un ruolo importante nel futuro, ma questo non è ancora chiaro a chi ci governa“.

Marco Alù Saffi, direttore delle relazioni esterne di Ford Italia, ha apprezzato la strategia adottata dalla Francia. “Nei sei mesi appena trascorsi abbiamo subito una perdita di circa 600.000 immatricolazioni. I fondi europei rappresentano invece un’ottima opportunità, per sviluppare un grande piano per la mobilità del futuro al pari di quanto fatto dai francesi, che in sole 28 pagine hanno fissato e finanziato le azioni necessarie per dotare il paese di una rete capillare di colonnine di ricarica e per diventare il paese leader nella produzione di batterie, vero segreto per avere un ruolo dominante nella mobilità del futuro“, ha riportato Saffi.

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