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Italia monopattinista: brutta figura con la Francia delle auto

Da noi il Governo punta soprattutto sulla micromobilità. Ma c’è tempo per riscattarsi

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È un’Italia monopattinista. Per il Governo, finora, si deve puntare sui monopattini elettrici: ecco perché sono stati stanziati solo 50 milioni di euro per gli incentivi di auto nuove. Ma l’Esecutivo giallorosso ha tempo di redimersi: basta piazzare sul tavolo 400 milioni per tutto il 2020, con scostamento di bilancio. E fare come il Governo Prodi nel 1997, che ottenne grazie agli ecobonus straordinari risultati in termini di Pil, protezione dell’occupazione, rilancio dell’economia e del settore auto. Per adesso, il confronto con la Francia ci fa uscire nani.

L’Italia monopattinista: piccoli di fronte ai francesi

Va ammesso: il Governo francese è molto davanti a noi. Pensate: ha scritto 28 pagine per finanziare le azioni necessarie all’auto. Ossia dotare il Paese di una rete capillare di colonnine di ricarica. Obiettivo: divenire il Paese leader nella produzione di batteria.

L’Italia, in 28 pagine, ha scritto regole per i monopattini elettrici confuse e disordinate. Di qui, i numerosi incidenti.

Da noi, la somma pari a 50 milioni stanziata per gli incentivi in vigore dal 1° agosto 2020, e in parte già anticipati dalle maggiori Case, devono essere solo un punto di partenza.

Il secondo passo tocca alle Case: rivoluzione mobilità

Con gli incentivi di 50 milioni soprattutto per auto a benzina e diesel, e con altri 400 milioni per le vetture moderne, toccherà poi alle Case fare del loro. È vero che nel piatto piazzano circa metà dell’ecobonus, da sommare all’altra metà pagata dallo Stato. Ma servono promozioni accattivanti: se non sconti (già negli ecoincentivi), almeno finanziamenti gustosi, prestiti con  tassi ragionevoli e polizze chiare, noleggi a lungo termine affascinanti.

Affinché l’Italia monopattinista, vecchia e decrepita, diventi un’Italia automobilista, giovane e proiettata nel futuro.

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