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Coronavirus sui mezzi pubblici: si scherza col fuoco

Col decreto del 14 luglio, niente metro di distanziamento: la capienza aumenta fino al 60%

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Molti virologi e biologi lo hanno detto sin dall’inizio: se ti sposti e vuoi prevenire il contagio di coronavirus, usa l’auto privata. Consigliata dal ministero della Salute per far spostare una persona debole (magari un anziano). Perché si deve stare alla larga dai mezzi pubblici italiani? Facile: la saliva, lo sputo, i droplet, gli starnuti, la tosse, l’aerosol emesso quando si parla nei mezzi pubblici, le varie goccioline si saliva in posti sporchi come bus, tram, metropolitane. Se chi emette saliva è positivo al Covid-19, infetta tutti. Per non parlare di chi si appoggia agli appositi sostegni e poi si porta la mano alla bocca: disastro coronavirus. Ma adesso si scherza col fuoco: col decreto del 14 luglio, niente metro di distanziamento; così, la capienza aumenta fino al 60%.

Coronavirus sui mezzi pubblici: cosa dice il decreto

  • Parliamo del più recente dei celeberrimi decreti del presidente del Consiglio dei ministri (dpCm). Emanato il 14 luglio. Cosa dice?
  • Dà la possibilità di derogare al metro di distanziamento. Quando i passeggeri del mezzo pubblico sono posizionati in linea orientati nello stesso senso.
  • Risultato: questo consente di aumentare fino al 60% la capienza sulle vetture della rete di trasporto pubblico. Compatibilmente con la tipologia di mezzo.
  • La norma, contenuta negli allegati al decreto, si riferisce a persone, sedute o in piedi, che guardano nella stessa direzione.

Mascherina sui mezzi pubblici: cautela

Resta naturalmente in vigore la necessità di indossare la mascherina. Sentiamo Marco Granelli, assessore alla Mobilità di Milano: reputa che la deroga al metro di distanza possa essere interpretata anche come un segnale rassicurante sull’utilizzo di bus, metro e tram milanesi. Intanto ATM continua il suo lavoro di sanificazione di tutte le vetture affinché viaggiare sia sicuro per i passeggeri.

Passeggeri che devono attenersi alle regole. Fra cui: distanza e mascherina. Ma la mascherina non è soluzione di tutti i mali per prevenire il corona. La sua validità dipende da mille fattori: pulizia, corretto utilizzo, capacità di non sporcarla con le dita.

La mascherina chirurgica protegge gli altri, non chi la usa. E se un altro che non ha la mascherina parla o tossisce o starnutisce o appoggia la mano sporca di saliva su un apposito sostegno, c’è pericolo di contagio.

L’auto privata è la soluzione anti-Covid

A furia di insistere coi mezzi pubblici, si gioca col fuoco. Eppure, basterebbe poco: incentivare economicamente l’uso dell’auto privata, non far pagare ticket come l’Area C, rendere accessibili le Ztl, liberalizzare aree di sosta su strisce blu e gialle. Il buon senso dell’automobilista come prevenzione anti-coronavirus. Ricordiamoci che qualche politico ha già colpevolmente sottovalutato il Covid-19 con gli aperitivi: adesso prudenza con questi mezzi pubblici dove c’è il rischio infezione.

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