in ,

Incentivi auto a benzina e diesel: è guerra in Parlamento

S’infiamma la battaglia alla Camera e al Senato

incentivi auto

La filiera dell’auto chiede nuovi incentivi per comprare vetture nuove, anche benzina e diesel Euro 6. Invece, il M5S dice no: solo bonus per le elettriche e per le ibride plug-in. Allora il Governo è paralizzato: alcuni settori dell’Esecutivo spingono a favore degli incentivi auto a benzina e diesel, mentre i pentastellati bloccano tutto. È una guerra in Parlamento, con la necessità di dare copertura ai bonus, per circa 800 milioni di euro.

Incentivi auto a benzina e diesel: un possibile sblocco

Una possibile soluzione per sbloccare gli incentivi auto a benzina e diesel Euro 6 è un punto d’incontro. Da una parte i vecchi incentivi (molto deboli) per elettriche e ibride plug-in vengono resi più pesanti, così da accontentare i grillini. Dall’altra, ecco i nuovi incentivi per auto a benzina e diesel Euro 6. In più, possibile un bonus per chi ha un’auto vecchissima e vuole una macchina usata, magari Euro 5 o Euro 4.

Chiaramente, c’è un bello scontro fra lobby. C’è chi difende la micromobilità elettrica, coi monopattini. E vede ecoincentivi solo per monopattini elettrici, bici tradizionali, bici elettriche. L’auto è il demonio, secondo costoro. Tutto da dimostrare: come spostarsi su tratti lunghi, con famiglia, sotto la pioggia? Quanto sono sicuri i monopattini in città che non sono grandi con strade larghe come Los Angeles?

Bonus: il ruolo delle Case

Ovviamente, anche le Case dovranno metterci del loro. Se gli incentivi arriveranno, il 50% sarà di origine statale; l’altro 50% verrà versato obbligatoriamente dai Costruttori. Nessuna facoltà: un obbligo. Esempio. Auto di 30.000 euro nuova. Bonus di 5.000 euro. Allora, 2.500 da parte dello Stato e 2.500 da parte della Casa.

Più le promozioni, per risparmi ulteriori

Visto che il mercato s’è azzerato durante il lockdown da coronavirus, e visto che il Covid-19 ha dimezzato le vendite nel 2020 rispetto al 2019, allora le Case dovranno poi proporre promozioni interessanti, con sconti ulteriori. Alla fine, si avrà l’incentivo (Stato+Casa) + la promozione. E magari anche soluzioni a tassi gustosi: nessun anticipo, mini-rate, oppure leasing o noleggi che attraggano. Di fronte all’ipotesi di una morte del settore dopo la pandemia, occorre attivarsi quanto più possibile; ma la spinta iniziare deve necessariamente passare per gli ecobonus statali, finalmente all’altezza di altri Paesi europei.

Lascia un commento