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Lancia Beta Coupé Hi-Fi: storia di un insuccesso macchiato dalla ruggine

Il 1981 è l’anno giusto per Lancia per far debuttare nel Regno Unito la Beta Coupé Hi-Fi realizzata in 300 esemplari dalla Tickford, di proprietà dell’Aston Martin

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Siamo nel 1981. Lancia decide di lanciare una particolare variante della Beta, forse una delle edizioni speciali con la peggiore aura a circondarla. Di certo la Beta Hi-Fi era decisamente punk, perlomeno nel look aggressivo e azzardato. Il colore scelto per verniciare la carrozzeria era un Red Wine abbinato a cerchi verniciati in nero accoppiati a pneumatici Pirelli P6. Non mancavano poi le serigrafie nel vistoso color oro e un vistoso alettone applicato in coda.

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Dentro c’era spazio per un impianto audio Voxson Indianapolis fornito di serie, capace di sfruttare quattro amplificatori e di contare su un equalizzatore grafico e sull’antenna elettrica posta sulla fiancata che lambiva la coda. L’immagine generale della Lancia Beta Coupé Hi-Fi appariva forse un po’ troppo forzata, coadiuvata da una perentoria fragilità.

Ruggine e alta fedeltà

Gli Anni ’80 sono quelli che identificano una crisi più che profonda nel comparto automotive britannico. L’Aston Martin produceva allora appena quattro vetture ogni settimana, numeri spaventosi che costrinsero il diretto del prestigioso marchio Victor Gauntlett a puntare su attività ulteriori presso la carrozzeria Tickford di cui proprio Aston Martin deteneva la proprietà. Bisognava realizzare edizioni speciali per altri marchi. È quello che accade con la Beta Coupé Hi-Fi che viene sviluppata proprio all’interno della celebre carrozzeria sfruttando come base la Beta 2000 I.E. per poi essere venduta tramite la rete commerciale Fiat-Lancia britannica.

Lancia Beta Coupé Hi-Fi -2

Se si pensa che nel 1993 Lancia avrebbe abbandonato il mercato d’oltremanica, si può quasi garantire che proprio il lancio della Hi-Fi del 1981 abbia contribuito ad avviare un processo morente lento e doloroso. La vettura disponeva come base di partenza di un ottimo prodotto: la Beta Coupé era una vettura piacevole e dotata di ottime prestazioni che non pregiudicavano comunque una guidabilità più che ottima. Ma il vero neo con cui combattere era rappresentato da un costante problema con la ruggine. Il clima britannico di certo non contribuiva a migliorare le cose e per anni Lancia ha vissuto sotto una nuvola di voci che suggerivano persino che le loro auto venivano costruite utilizzando acciaio di bassa qualità, di provenienza sovietica. Nel Regno Unito, grazie anche alle poche velleità della stampa specializzata, i problemi di corrosione divennero ben presto simili ad una vera e proprio caccia alle streghe. Elementi che fornirono valide scuse per ledere l’immagine del marchio.

Al centro del declino

Il declino del marchio nel Regno Unito era cominciato già nel 1980. Il risultato fu che Lancia rimase con un numero di veicoli invenduti, tra cui molte Beta Coupé. Molti di questi erano semplicemente parcheggiati in aerodromi in disuso, esposti agli elementi. A questo punto per Lancia era necessario smaltire il grosso stock di vetture a disposizione anche per evitare possibili ripercussioni sulla carrozzeria già fragile delle Beta. Nel 1981 tali decisioni dipendevano da Aston Martin. O più precisamente, il braccio tecnico di Aston, a Tickford. Aston aveva bisogno di un valido trampolino di lancio per la nuova società Aston Martin Tickford e Lancia aveva bisogno di supporto per lo stock di vetture invendute. L’idea tramutata in realtà fu praticamente disastrosa.

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Quando la carrozzeria di Tickford ottenne le Lancia Beta si trattava di vetture che combattevano già con la ruggine a causa delle condizioni precarie in cui erano state tenute e conservate fino a quel momento. Si decise quindi di realizzare 300 esemplari in edizione limitata della Beta Coupé Hi-Fi: una denominazione che lasciava trasparire le possibilità offerte da un impianto audio che non riusciva a cambiare la situazione, nemmeno con l’accordo di una carrozzeria dai toni sgargianti. L’ecatombe si ebbe quando già alla fine degli Anni ’80 parecchi esemplari venivano già rottamati. Una vergogna plateale.

Due esemplari rimasti?

La Lancia Beta Coupé Hi-Fi rimane quindi un prodotto in grado di rappresentare fortemente gli errori in cui ci si può imbattere quando si realizzano edizioni speciali, magari provando a realizzare un tentativo utile ad aumentare le vendite se queste appaiono in netto calo. È una storia triste quella della Lancia Beta Coupé Hi-Fi. Sono in pochi quelli che si ricordano di lei anche perché il marchio nel Regno Unito ne risultò fortemente provato, uscendone con un’immagine compromessa e un prestigio buttato alle ortiche. Sembra addirittura che in tutto il Regno Unito le uniche Beta Coupé Hi-Fi sopravvissute al disastro siano soltanto due. Un numero striminzito se proporzionato alle probabili 300 unità prodotte all’epoca.

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