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Come usare l’auto col coronavirus

L’Osservatorio per l’educazione alla sicurezza stradale della Regione Emilia-Romagna spiega come evitare il contagio di Covid-19 in macchina

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Come usare l’auto col coronavirus in modo corretto? Dopo aver guidato lavarsi sempre le mani; non è necessaria la mascherina se si è da soli, si può viaggiare in due, il passeggero (se non familiare convivente) deve stare nel sedile posteriore.  Se l’auto è a noleggio, pulire le superfici con prodotti sanificanti. Queste le precauzioni base dettate dall’Osservatorio per l’educazione alla sicurezza stradale della Regione Emilia-Romagna. Che ora vediamo in dettaglio.

Come usare l’auto col coronavirus

Obiettivo dei consigli è limitare i rischi da contagio da coronavirus. Che sopravvive a lungo sulle superfici, quindi anche nelle vetture questo è possibile. Niente panico, ma sì a lavarsi le mani di frequente, specie dopo aver toccato il volante, la leva del cambio, il cruscotto e la maniglia della portiera. Cinque cose da sapere.

  1. Cautela per la possibile trasmissione del coronavirus: dalla struttura dell’auto, da questa alla mano del guidatore, che poi si porta la stessa mano alla bocca o al naso, oppure si strofina gli occhi. Alla peggio, lavarsi benissimo le mani dopo l’uso della vettura, senza mai portarle a bocca, naso e occhi.
  2. Se dovessimo usare un’auto in car sharing e si trasporta una persona che ha i sintomi del virus (starnuti e tosse soprattutto), va ricordato di usare sempre fazzoletti usa e getta. E si dovrebbe pulire accuratamente le strutture della vettura dove possono essersi depositate goccioline di saliva.
  3. Il volante dell’auto è fra gli oggetti più sporchi del mondo: quattro volte in più della tavoletta di un wc pubblico. Lo dicono studi scientifici. D’altronde, anche smartphone e tastiera del computer sono sporchissimi. Batteri diversi, a cui sono esposti gli occupanti dell’auto e tutto quello che vi portano a bordo, cibo incluso.
  4. E spesso è proprio il cibo a fare da catalizzatore per questi indesiderati microrganismi: la patatina fritta o il biscotto che cadono sotto i sedili possono diventare un ricettacolo di batteri. Specie col caldo emesso dal condizionatore o dall’irraggiamento solare.
  5. Ragioni più che buone per usare i guanti monouso al distributore e lavarsi le mani quando si fa il pieno col self-service.

Come usare l’auto col coronavirus: 5 dritte

Ecco come per riportare una corretta igiene a bordo.

  1. Pulire le superfici interne, con particolare attenzione a volante, cambio e chiavi di avviamento: usando prodotti che sanificano.
  2. Sostituire i filtri dell’aria condizionata e disinfettarli con gli appositi spray per ridurre i batteri aerobici che circolano nell’abitacolo;
  3. Usare l’aspirapolvere sulla tappezzeria e lavarla con gli appositi prodotti detergenti, prestando particolare attenzione ai tappetini dell’auto (che, di tanto in tanto, andrebbero proprio sostituiti);
  4. Per una pulizia in profondità, togliere anche il filtro dell’aria, e sanificare anche le bocchette e i tubi che mettono in circolo l’aria stessa.

Pandemia di coronavirus: un bilancio

Anche chi va in auto pertanto deve stare attento a non peggiorare le cose. Sono 128.948 i positivi al coronavirus aggiornati al pomeriggio del 5 aprile, in crescita del 3,4% rispetto al 4 aprile. Morti a quota 15.887, con un incremento del 3,4%. Pare brutto dirlo, ma occorre commentare questi numeri: è la miglior performance dal 19 marzo a questa parte, mentre i guariti diventano 21.815, in aumento del 3,9% su giorno. Cosa sapere in 3 punti.

  1. Per Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di sanità, la curva dopo il plateau sta iniziando la propria discesa. Ma è un dato che va conquistato giorno dopo giorno. È importante che manteniamo questo tipo di rispetto delle misure. Come ha detto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, si deve cominciare a pensare a una fase 2, se questi dati si confermano.
  2. Ma cos’è il plateau? In un diagramma, tratto approssimativamente parallelo all’asse delle ascisse. Significa che c’è una sorta di collina, senza la salita ripidissima di prima.
  3. I casi attualmente positivi sono 28.124 in Lombardia, 12.837 in Emilia-Romagna, 10.177 in Piemonte, 9.409 in Veneto.

Multe e controlli contro il Covid-19

Dall’11 marzo al 4 aprile 2020 le Forze di polizia, nell’ambito delle verifiche sul rispetto delle norme restrittive per il superamento dell’emergenza, hanno controllato 4.859.687 persone e 2.127.419 esercizi e attività commerciali. Quattro i punti essenziali.

  1. Le contestazioni alle persone per violazioni ai divieti anti-contagio sono state 176.767, delle quali 115.738 denunce per violazioni dell’articolo 650 del codice penale (c.p.) e 61.029 per violazioni amministrative, dopo l’entrata in vigore il 26 marzo scorso del decreto legge n.19/2020, che ha modificato la disciplina delle sanzioni.
  2. Le norme che sostituiscono sanzioni penali con sanzioni amministrative si applicano anche alle violazioni commesse prima dell’entrata in vigore dello stesso decreto legge: i 100.000 denunciati prima del 25 marzo 2020.
  3. In media, l’incasso è di 100 milioni di euro al mese, considerando 400 euro di multa a testa. I proventi relativi sono destinati allo Stato in tutti i casi in cui competente a emettere l’ordinanza ingiunzione è il Prefetto. Per tutte le violazioni relative a misure restrittive qualunque sia il soggetto che ha accertato l’illecito. Le violazioni devono essere pagate attraverso bonifico bancario indirizzato alla Tesoreria Centrale di Roma, con Iban bancario.
  4. I proventi delle violazioni da chiunque accertate, relative a inosservanza di provvedimenti temporanei adottati dalle Regioni o da sindaci, sono destinati agli stessi Enti che hanno adottato i provvedimenti. Dovranno essere pagate con le modalità da essi determinate, sulla base delle leggi regionali o dei regolamenti locali.

Lombardia: obbligo di mascherine

Rammentiamo che in Lombardia c’è l’obbligo di mascherine. Più esattamente, l’obbligo per chi esce dalla propria abitazione di proteggere sé stessi e gli altri coprendosi naso e bocca con mascherine o anche attraverso semplici foulard e sciarpe.

Animali in auto: nessun pericolo di contagio

Per Umberto Agrimi (direttore del Dipartimento sicurezza alimentare, nutrizione e sanità pubblica veterinaria), non esiste nessuna evidenza che gli animali domestici giochino un ruolo nella diffusione del corona. La sorveglianza veterinaria e gli studi sperimentali suggeriscono che gli animali domestici siano, occasionalmente, suscettibili al corona: è importante proteggere gli animali di pazienti affetti da Covid-19, limitando la loro esposizione.

Al 2 aprile 2020, a fronte di 800.000 casi confermati nel mondo di Covid-19 nell’uomo, sono solamente 4 i casi documentati di positività negli animali da compagnia: due cani e un gatto ad Hong Kong e un gatto in Belgio.

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