in

Tutte le Alfa Romeo degli Anni Duemila

Col 2019 che si è chiuso da pochi giorni, vediamo quali sono state le vetture del Biscione che hanno caratterizzato l’avvio del nuovo millennio

Alfa Romeo 156 Sportwagon

Sappiamo bene che gli Anni Duemila dell’Alfa Romeo non si sono rivelati particolarmente articolati dal punto di vista della gamma, mai particolarmente in linea con quella dei concorrenti. Ma in ogni caso non sono mai mancate vetture in grado di produrre sensazioni positive (ed emozioni buone) negli appassionati del marchio del Biscione.

Non sono mancate quindi le vetture prodotte ad ampio respiro e nemmeno le sportive riservate ad un pubblico di nicchia. In questo articolo vediamo quindi quali sono state le vetture che a partire dal 2000 hanno caratterizzato la gamma di Alfa Romeo. Rimane in ogni caso la speranza che i prossimi anni possano convogliare novità e idee vincenti per il Biscione.

Il nuovo millennio comincia con la 156 Sportwagon

Sebbene la berlina sia stata presentata al Salone di Francoforte del 1997, l’Alfa Romeo 156 Sportwagon approda nel listino soltanto tre anni dopo: nel 2000. La variante station wagon (denominata in casa Alfa appunto Sportwagon) presentava le medesime dimensioni contenute della berlina (lunga 443 centimetri e larga 175 centimetri) con un’altezza invece superiore di soli 5 millimetri.

Dal punto di vista del design la variante Sportwagon condivideva con la berlina diversi elementi, a cominciare dalle maniglie per le portiere posteriori incastonate nel montante. Tuttavia la coda rastremata permetteva di segnare un Cx ancora migliore rispetto a quello già ottimo della 156 berlina: 0,30 contro 0,31. Di grande impatto divenne lo spot con il quale venne lanciata sul mercato la 156 Sportwagon; la protagonista Catherine Zeta Jones pronunciava il noto claim “Non porto gioielli, li guido”.

Alfa Romeo 156 Sportwagon - 2

 

Sulla Sportwagon aumentava la praticità visto che ora il divano poteva anche essere abbassato (non era possibile sulla berlina). In questo modo la capacità di carico standard di 360 litri (non proprio in linea con i dati delle concorrenti) poteva salire fino a 1.180 litri. La produzione della 156 Sportwagon avveniva a Pomigliano d’Arco.

Nel 2000 anche la 147

Nello stesso anno dell’Alfa Romeo 156 Sportwagon Walter De’ Silva concepisce anche la bellissima 147, che utilizza comunque lo stesso pianale della 156. La vettura sin da subito risulta molto apprezzata e nel 2001 riceve il titolo di Auto dell’Anno, la vettura sin da subito si dimostra molto interessante alla guida tanto da essere forse la trazione anteriore più vicina a quella guida da kart che affascina i puristi.

Alfa Romeo 147

La sospensione anteriore a quadrilatero alto (la stessa utilizzata sulle 156) è un concentrato di tecnica in grado di convogliare le doti migliori su un avantreno tra i più apprezzati della storia delle Alfa moderne. La 147 diventa ben presto un’Alfa apprezzatissima da chi vuole che la precisione di guida tocchi i massimi livelli. In ogni caso la vettura permette di ottenere un eccezionale isolamento dalle eventuali irregolarità presenti sull’asfalto. Della 147 viene apprezzato anche lo stile con quello scudetto incassato e le superfici in lamiera che vincono quelle vetrate aumentando la sensazione di sportività e dinamismo.

Alfa_Romeo-156_GTA Sportwagon

Nel 2002 le 156 (sia berlina che Sportwagon) e la 147 ricevono lo straordinario V6 Busso ormai giunto al canto del cigno. La straordinaria motorizzazione Made in Arese viene disposta sulle vetture in una variante da 3,2 litri e 250 cavalli di potenza. Sulla 147 si rende necessario persino l’aumento delle carreggiate e dei passaruota: la vettura ha bisogno di gestire così una potenza smisurata.

Il 2003 è l’anno dei restyling

Il 2003 può essere davvero considerato come l’anno dedicato ad un corposo numero di restyling per l’intera gamma Alfa Romeo. Si comincia dalle bellissime GTV e Spider.

Alfa Romeo GTV

Le due sportive rimangono praticamente invariate al posteriore, ma il frontale viene rivisto sulla base degli ultimi canoni stilistici del marchio. Le modifiche infatti vengono applicate allo scudetto che ora possiede una forma sensibilmente più allungata verso il basso con i listelli incassati. Nel complesso le GTV e Spider diventano più moderne sul frontale, con un’impostazione decisamente più sinuosa.

Alfa Romeo 156 Restyling

Nello stesso anno la matita di Giorgetto Giugiaro interviene sulle 156, riviste in alcuni dettagli e negli interni già nel 2002. Le Alfa Romeo 156, sia berlina che Sportwagon, subiscono quindi l’unico vero restyling della loro carriera. Viene introdotto un frontale totalmente rinnovato che bene si integra con i dettami del corso stilistico aperto da De’ Silva. I fari hanno ora un nuovo disegno e lo scudo risulta di dimensioni maggiori, viene introdotto anche un nuovo paraurti oltre a nuovi cerchi in lega. Anche al posteriore viene rivisto il paraurti e i fanali che sono ora più allungati e con un disegno delle luci che anticipa le forme di quelli che vedremo sulla futura 159. Col restyling debuttano anche i motori benzina JTS.

Alfa Romeo 166

Se il design del frontale di quella che viene definita l’ultima ammiraglia Biscione non aveva mai convinto, nel 2003 viene introdotto un restyling anche sulla 166. La vettura cambia proprio nel frontale grazie all’introduzione di nuovi fari più convenzionali e dalle dimensioni maggiori. Con questi cambiano anche la calandra e il paraurti, oltre al nuovo scudo dalle dimensioni sensibilmente maggiori. Il posteriore e gli interni rimangono invece sostanzialmente invariati. Probabilmente però la vettura, col nuovo frontale, perde una parte di quella sua particolare originalità.

Alfa Romeo GT

Tuttavia nel 2003 viene introdotta anche l’Alfa Romeo GT che come la Giulia GT del passato possiede un design firmato da Bertone. La GT viene sviluppata sullo stesso pianale delle 156 e 147, ne risulta una piacevolezza di guida molto interessante e anche gli interni vengono condivisi proprio con la 147. Bertone proporrà al Gruppo Fiat una piacevole variante cabrio che comunque non vide mai la luce.

Alfa Romeo 147 Restyling

L’anno successivo si segnala invece il restyling della 147 che stravolge forse la filosofia della 147 prima serie, rovinando la vettura a detta di molti. Come al solito cambia soprattutto il frontale con nuovi fari che si allungano verso il centro vettura e c’è anche un nuovo paraurti. Anche lo scudetto ora esce dal suo alloggiamento incassato e presenta una cornice cromata in alto.

Alfa Romeo 156 Crosswagon

In questo stesso periodo debutta anche la variante Crosswagon della 156 Sportwagon. La vettura era dedicata ad un utilizzo su diversi fondi, anche sterrati, e prevedeva il solo propulsore 1.9 JTDm da 150 cavalli. La Crosswagon dispone di evidenti protezioni esterne oltre che di un’altezza di 150 cm, la più alta delle 156. C’è anche l’ottima trazione integrale Q4; la vettura rimane in produzione fino al 2007.

Il 2005 introduce un nuovo corso stilistico

Nel 2005 si apre un nuovo corso stilistico in casa Alfa Romeo. Arriva infatti in autunno la 159 che sostituisce l’apprezzatissima 156; la vettura nasce sul pianale Premium sviluppato in accordo con General Motors. La vettura cresce nelle dimensioni rispetto alla sua antenata, ha forme più squadrate e un frontale, che piace molto, dotato di sei elementi circolari per i fari e di un grande scudo. Gli interni sono più ampi rispetto alla 156 e anche la capacità di carico viene incrementata, cresce anche la qualità percepita. Un interessante passo avanti.

Alfa Romeo Pomigliano

Giorgetto Giugiaro disegna quindi anche la Brera, realizzata sullo stesso pianale della 159 ma accorciato per l’occasione. La vettura si ispira alla concept presentata dallo stesso Giugiaro e arriva assieme alla 159 nelle concessionarie e possiede lo stesso frontale e gli stessi interni della 159. Il posteriore invece presenta un lunotto con la caratteristica forma a punta nella parte bassa e quattro scarichi. Bisogna invece aspettare il 2006 per vedere la 159 in variante Sportwagon; la vettura presenta le stesse dimensioni della 159 berlina e diviene sin da subito molto apprezzata dal pubblico.

Sempre nel 2006 viene introdotta anche l’Alfa Romeo Spider. Un fatto curioso è che la vettura, sebbene nasca dalla Breba di Giugiaro viene ”carrozzata” da Pininfarina. Nel 2007 invece il concetto di sportiva del Biscione subisce una variazione netta sul tema. Viene introdotta infatti la 8C Competizione, una sportiva bellissima dalle linee dinamiche con richiami al passato.

Alfa Romeo 8C

La vettura viene prodotta in “soli” 500 esemplari. Presenta un frontale basso con il grande scudo centrale e i fari tondeggianti, il motore è un V8 4.7 litri da 450 cavalli di derivazione Maserati. Nel 2008 arriva anche la variante Spider, anche in questo caso prodotta in 500 esemplari. Tuttavia le vetture prodotte a partire dal 2009 sono soltanto 329.

L’Alfa Romeo dei nostri giorni

Con l’introduzione della MiTo nel 2008 ci avviciniamo a quella che sarà l’Alfa Romeo degli ultimi anni. La compatta viene prodotta a Mirafiori e introduce un design fortemente ispirato a quello della sportiva 8C, sia all’anteriore che al posteriore. La vettura che viene denominata con la contrazione di Milano e Torino, garantisce ottimi valori di vendita al marchio del Biscione nell’attesa che arrivino le sostitute della 147 e della 159.

Alfa Romeo Mito

Bisogna aspettare infatti la primavera del 2010 per l’introduzione della Giulietta. La hatchback che porta in dote una denominazione storica per il marchio viene realizzata sullo stesso pianale della Fiat Bravo, utilizzato anche per la Lancia Delta, del 2007. Nel 2011 si piazza seconda al concorso di Auto dell’Anno, vinto in quell’occasione dalla Nissan Leaf. La Giulietta piace molto e presenta stilemi cari al Biscione e un design piacevole con forme sinuose e allo stesso tempo dinamiche.

Il 2013 invece è l’anno della bellissima coupé 4C. La vettura viene sviluppata col contributo di Dallara su un eccezionale telaio in monoscocca di fibra di carbonio che garantisce valori di rigidezza torsionale e stabilità fuori dal comune. La motorizzazione è affidata ad un propulsore in alluminio turbo a 1750 litri e 240 cavalli di potenza. Per una guida old style manca il servosterzo e il peso risulta decisamente ridotto visto che la bilancia segna 895 chilogrammi. L’anno successivo la 4C si scopre introducendo così la variante Spider pensata per il mercato americano. Entrambe vengono assemblate in Maserati, a Modena.

Alfa Romeo 4C Coupé fine produzione 2019

Giulia e Stelvio

Il 2016 si apre con l’attesa di qualcosa di nuovo che possa stravolgere le sorti di Alfa Romeo. Proprio nel 2016 viene infatti introdotta l’Alfa Romeo Giulia. La berlina riporta su una vettura del Biscione prodotta su larga scala la trazione al posteriore e una sportività straordinaria. Rimangono infatti invariate le doti caratteristiche delle Alfa, a cominciare da uno sterzo particolarmente efficace che permette di godersi le curve nel migliore dei modi. La Giulia, grazie alla sua denominazione e all’attesa che era riuscita a creare, rimane probabilmente una delle vetture più attese del marchio negli ultimi venti anni.

L’Alfa Romeo Giulia viene svelata al mondo da subito (sebbene verrà introdotta più tardi) in versione Quadrifoglio. La berlina adotta il potente 2.9 V6 da 510 cavalli di origine Ferrari, in grado di garantire prestazioni da sportiva di razza. Se la Giulia porta quindi la ventata giusta di novità nel marchio, il costruttore introduce un restyling anche per la Giulietta e la MiTo adeguandole al nuovo family feeling della Casa. Sulla Giulietta c’è un nuovo scudo e un trilobo rinnovato, la MiTo invece si ispira proprio alla Giulietta sebbene nel 2018 verrà poi esclusa dal listino.

Nel 2017 in Alfa Romeo cedono anche al richiamo dei SUV. Il primo SUV della casa del Biscione è la Stelvio, ma non è un SUV come tutti gli altri. Il prodotto di Arese è una vettura dalle qualità dinamiche straordinarie, una vera e propria Giulia rialzata da terra e in grado di percorrere anche fondi impervi. La Stelvio è apprezzatissima per le sue qualità e per il piacere di guida. Così come sulla Giulia, anche la Stelvio prevede la variante sportiva Quadrifoglio; la trazione integrale Q4 viene abbinata al potente 2.9 V6 da 510 cavalli, lo stesso della Giulia.

Alfa Romeo Stelvio

Con Giulia e Stelvio termina questo primo ventennio del nuovo millennio, bisognerà aspettare ancora un po’ prima di vedere nuove vetture del Biscione. Con la speranza che i nuovi prodotti possano proseguire il successo di un marchio carico di storia e di carisma, magari puntando sul nuovo asse FCA-PSA che potrebbe garantire ulteriori sbocchi al costruttore del Biscione.

Un commento

Lascia il tuo commento, condividi il tuo pensiero

Lascia un commento