Honda ha annunciato una profonda revisione della propria strategia industriale in Giappone per quanto riguarda la produzione dei nuovi moduli a celle a combustibile di ultima generazione. Inizialmente, il colosso nipponico dell’automotive aveva previsto di realizzare un impianto dedicato presso Moka City, nella prefettura di Tochigi, riconvertendo parte di una vecchia fabbrica di motori. Tuttavia, le recenti trasformazioni nel mercato internazionale dell’idrogeno hanno costretto l’azienda a rimodulare i propri piani.
La nuova strategia prevede una riduzione significativa della capacità produttiva iniziale e un posticipo dei tempi di avvio della produzione su vasta scala, superando la scadenza precedentemente fissata per l’anno fiscale 2028. Questa mossa riflette la volontà di Honda di restare di certo adattabile di fronte a uno scenario in rapida evoluzione, anche se ha deciso di perseguire l’obiettivo di neutralità carbonica entro il 2050.

Nel piano originario di Honda, lo stabilimento di Moka avrebbe dovuto raggiungere una produzione annua di 30.000 moduli a celle a combustibile entro il marzo 2028. Il progetto godeva anche del supporto finanziario da parte del Ministero dell’Economia, del Commercio e dell’Industria giapponese (METI), nell’ambito di iniziative per la transizione ecologica. Tuttavia, il ridimensionamento del progetto ha reso impossibile soddisfare il requisito minimo di 20.000 unità annue, spingendo Honda a rinunciare volontariamente al sussidio statale.
Nonostante gli evidenti “cambiamenti di programma”, Honda ribadisce il proprio impegno strategico verso l’idrogeno. L’azienda giapponese lavora su questa tecnologia da oltre tre decenni, integrandola in una gamma ampia di applicazioni, dalle auto elettriche a celle a combustibile (FCEV) ai veicoli commerciali, fino a generatori stazionari e attrezzature per il settore edile.

L’idrogeno rimane un pilastro della strategia a zero emissioni della casa di Tokyo. Guardando al futuro, Honda continua a esplorare soluzioni innovative per impiegare i propri moduli a celle a combustibile in nuove applicazioni trasversali, aprendosi a partnership e mercati alternativi. Anche se può essere definito un passo indietro, quello odierno, potrebbe essere una scelta evolutiva per un piano industriale realizzabile in una chiave realistica.