Il direttore finanziario di Mercedes Harald Wilhelm, ha svelato con la freddezza di un contabile svizzero il piano per dismettere la produzione della Mercedes GLB (con nome interno X247) nello stabilimento messicano di Aguascalientes entro la fine del 2026.
Non si tratta di un semplice cambio di modello, ma di un tassello fondamentale in una più ampia e spietata strategia volta a “snellire” l’impronta produttiva globale del marchio, riducendo la capacità totale a circa 2-2,2 milioni di unità all’anno. Dietro la nobile facciata dell’efficienza e della focalizzazione sui margini, si nasconde la dura realtà di un SUV che, in Messico, non ha mai realmente brillato.

Il Mercedes GLB, prodotto per il mercato globale presso l’impianto COMPAS (Cooperation Manufacturing Plant Aguascalientes), una joint venture nata nel 2016 con Nissan per la produzione anche di veicoli Infiniti, non ha mai ottenuto l’accoglienza che la Stella a Tre Punte si aspettava, tanto che la linea di assemblaggio è stata progressivamente ridotta da tre a due turni.
Insomma, se l’auto non vende come previsto, la colpa è della strategia globale, mica del design. Almeno, spesso è inevitabilmente così. La decisione, comunicata agli analisti, è stata presentata come una manovra chirurgica: la riduzione della capacità in Germania di circa 100.000 unità, l’aumento e il trasferimento della capacità a Kecskemét, in Ungheria, per circa 200.000 unità, l’eliminazione della produzione GLB in Messico e una serie di opzioni per circa 200.000 unità in Cina.

Siamo sempre davanti a un gigantesco gioco del Monopoli industriale in cui la mossa di un modello fallimentare in un mercato satellite libera risorse cruciali per rafforzare i veri centri di profitto, in particolare in Europa e in Cina. Questa “cura dimagrante” segue comunque la tendenza già osservata negli anni precedenti, con una capacità produttiva globale scesa a 2,5 milioni di auto alla fine dell’anno scorso.
Tutto ciò avviene in un contesto di crescente pressione competitiva, soprattutto nel settore delle auto elettriche, dove Mercedes deve dimostrare di poter competere in termini di costi ed efficienza. Ma il sogno di un hub messicano per la produzione di lusso, nato con grandi speranze, si sta gradualmente sgretolando, vittima sacrificale sull’altare dell’efficienza tedesca e della cruda logica del mercato, che non perdona i flop di vendite, anche se si chiamano GLB. Il Messico, infatti, diventa così un’opzione remota da scartare, a differenza dell’Ungheria, che è stata più persuasiva.