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De Tomaso addio Italia, sbarca in Cina

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Il gruppo cinese Ideal Team Ventures Limited si è aggiudicato l’asta riguardante il brand italiano De Tomaso. Il prezzo pagato per acquistare la casa automobilistica è stato pari a 1.050.000 euro da parte del consorzio cinese (sede legale alle isole Vergini ed operativa a Hong Kong).

Tra le aziende interessate alle attività della De Tomaso anche la società italiana Eos che si è fermata proprio ad un passo dal farla propria: 1.040.000 euro. Molti dei lavoratori presenti in aula sono rimasti fortemente delusi ed adesso anche molto preoccupati per il proprio futuro.

Dopo Pirelli e Pininfarina che “volano” entrambe in Asia, ora pertanto tocca anche alla De Tomaso.

Vittorio De Martino, segretario regionale della Fiom-Cgil, ha espresso tutta la sua amarezza per l’esito dell’asta che praticamente lascia “senza prospettive gli 800 lavoratori dello stabilimento di Grugliasco e gli oltre 100 di quello di Livorno“.

Sulla vincenda è intervenuto anche il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, che si è reso promotore di un incontro nella prossima settimana tra le associazioni sindacali e l’unione industriale di Torino, per comprendere quali saranno le possibilità di lavoro per quella parte degli 800 lavoratori della De Tomaso che “non riescano ad accedere agli ammortizzatori sociali“.

La De Tomaso, fondata nel 1959, era diventata celebre per una serie di modelli che si contrapponevano ai principali brand di lusso dell’epoca, quali Ferrari e Maserati. La Mangusta e la Pantera sono soltanto due fra i più famosi prodotti per decenni.

Dopo la morte del fondatore del marchio nel 2003, il pilota italo-argentino Alejandro De Tomaso, si sono susseguiti svariati nuovi proprietari, fino alla recente aggiudicazione che rende incerto il futuro dei 900 lavoratori impiegati ma speranzosi di ricevere buone notizie dalla Cina.

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