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Rc auto: legge taglia-risarcimenti, batosta

Lobby assicurative scatenate, in pressing sul Governo giallorosso per decurtare i rimborsi Rca

Allarme rosso Rc auto: legge taglia-risarcimenti proposta delle lobby assicurative. Che in Parlamento premono affinché vengano decurtati i rimborsi Rca degli automobilisti. E i diritti di chi guida. La denuncia arriva da Federcarrozzieri (Federazione carrozzieri indipendenti) capitanata da Davide Galli. Ormai dal 2012 in difesa dei diritti degli assicurati a una riparazione a regola d’arte. E in difesa della sicurezza stradale, che passa per il libero mercato e la libera concorrenza.

Rc auto: legge taglia-risarcimenti in agguato

Federcarrozzieri mette in guardia, nel tentativo di sventare l’ennesimo attacco delle lobby assicurative. In pressione sul Governo giallorosso. Come già avvenuto in passato. Ora le… mani sui rimborsi vengono messe grazie a emendamenti a legge bilancio 2020 e nel decreto fiscale: la manovra. Ecco i punti chiave.

1) Testi Rca: che guaio

L’obiettivo dei lobbisti è estendere anche ai sinistri con lesioni le assurde norme sui testimoni: sono da indicare entro termini diversi da quelli previsti nel processo civile. I testimoni si indicano nel processo al giudice e non prima al debitore. Si vuole combattere le truffe? I testimoni di comodo? Benissimo: la strada è quella di perseguire chi bara, non l’onesto cittadino che necessita del teste per il risarcimento equo.

2) Rimborso: la fregola della compagnia

Si vuole introdurre questa norma ammazza risarcimenti: se non fai la richiesta danni entro tre mesi, allora perdi il diritto al rimborso. È la decadenza. Perché? Per le fregole delle compagnie. Che hanno fretta di avere questa richiesta. Pazzesco: il Codice civile oggi prevede una prescrizione del diritto al rimborso che è biennale. Se il legislatore ha concepito questa norma così equilibrata, è perché ben consapevole dello scontro fra squalo (compagnia) e pesciolino (assicurato). Cui va dato tempo per organizzarsi e ottenere il dovuto. Nel codice delle assicurazioni peraltro non è prevista alcuna sospensione del termine per promuovere il giudizio. Non c’è nel sistema codicistico nessuna norma che sospenda i termini per la proponibilità della domanda.

3) Controversie: la questione del luogo

Si punta inoltre a ostacolare il danneggiato che voglia far causa. Come? Si restringono i criteri che consentono di scegliere il luogo dove instaurare la lite. Assurdo: una norma discriminatoria che si applicherebbe solo agli incidenti stradali. E perché mai? Ma quale sarebbe il diritto divino delle compagnie a godere di un siffatto vantaggio?

4) Giudici di pace da intimidire

Gli emendamenti mirano a intimidire i Giudici di pace. Non potranno assistere i cittadini contro qualsiasi compagnia di assicurazione. Motivo? Una pretesa incompatibilità che non esiste nemmeno per i Giudici onorari di Corte d’appello. Siamo al delirio.

5) Cessione di credito Rca

E ancora, le imprese assicurative chiedono infatti di modificare l’articolo 149 bis del Codice delle Assicurazioni: prevede la liceità della cessione di credito. Introducendo una norma assurda volta a consente all’assicuratore di pagare quando e come vuole. In realtà, la cessione di credito è sacrosanta. Il divieto di cessione di credito sarebbe fonte di aggravio di costi per i consumatori danneggiati che si vedrebbero costretti ad anticipare le spese per la riparazione ai carrozzieri. Ai quali possono rilasciare una cessione di credito. Per Codice del consumo è vessatoria ogni restrizione alla libertà contrattuale del contraente nei rapporti con i terzi.

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