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ModenArt: l’arte dei maestri carrozzieri

“ModenArt: gli scultori del movimento” sarà visitabile da giovedì 10 ottobre a domenica 20 ottobre

ModenArt

Le cinque auto più quotate al mondo sono tutte farina del loro sacco. Quella degli artigiani modenesi è una delle storie più affascinanti del motorsport italiano, ma anche una delle meno note. ModenArt è la storia di maestri carrozzieri appassionati e talentuosi che hanno costruito capolavori ormai entrati nell’immaginare collettivo. Si tratta di opere completamente modellate a mano – come facevano gli scultori in epoca rinascimentale – avendo a disposizione pochi, “grezzi” strumenti. Ma elevate, con un tocco superlativo, a stato dell’arte.

ModenArt: talento e magia vanno insieme

Soprattutto negli anni Cinquanta e Sessanta, la realizzazione era un lavoro incentrato sull’abilità manuale. Il boom industriale e l’avvento dei materiali compositi negli anni Settanta hanno avviato verso il declino, e provocato la quasi estinzione dei cosiddetti “battilastra”. A ogni modo, le loro creazioni sono entrate a far parte delle più importanti collezioni private internazionali.

Se le carrozzerie venissero associate ai loro “padri”, come accade nell’arte figurativa, i nomi di Fernando Baccarini, Giancarlo Guerra, Afro Gibellini e Oriello Leonardi godrebbero di pari nomea alle varie Ferrari California, GTO o Testarossa, prodotte presso la Carrozzeria Scaglietti.

Dall’eredità lasciata, Jean Marc Borel, ex manager della Bugatti di Campogalliano, ha inaugurato due anni fa il progetto ModenArt, avviato per formare una collezione unica nel suo genere. “Nel lavoro del battilastra – sottolinea Borel talento e magia si tengono insieme per dare vita a miracoli di tecnica”.

Gli esemplari sono stati elaborati con le stesse tecniche, le stesse attrezzature e soprattutto le stesse mani che li avevano modellati allora. ModenArt mira a proteggere questo straordinario patrimonio e consentirà di trasmettere alle prossime generazioni le migliori rappresentanti dell’automobile modenese.

Una prima rassegna, chiamata “ModenArt: gli scultori del movimento”, animerà la prestigiosa cornice della Chiesa San Carlo di Modena giovedì 10 ottobre e sarà visitabile fino a domenica 20 ottobre. Allestita dallo storico Philippe Daverio e organizzata con il supporto dell’ASI (Automotoclub Storico Italiano) concederà l’opportunità di scoprire gli otto gioielli firmati personalmente dagli “artisti carrozzieri”, “made in Modena”, come il prototipo della 250 GT Nembo Spider, la 500 Mondial, la Cobra Daytona, le Ferrari GTO del 1961, ‘62 e ‘64, e la Maserati 151/3.

Daverio: “Gli ultimi platonici”

“Per capire che questi artigiani sono artisti – spiega Daverio – occorre ricordare che le etimologie dei termini artigiano e arte coincidono. Erano i lavori che si facevano con gli arti e, non a caso, questi esercizi erano fuori dalle arti del Quadrivio perché erano considerate arti meccaniche, che nascevano dalla fisicità manuale. Un tempo si riteneva che le arti maggiori fossero scultura e pittura: ma è vero?

Tra centocinquant’anni ci ricorderemo di qualche pittore internazionale che espone oggi alla Biennale di Venezia oppure di questi autori che hanno prodotto le macchine migliori e più belle del mondo? Il lavoro di queste persone ha una ricaduta fortissima sullo sviluppo del design. La cultura si basa e si fonda sulla genesi dei miti e sollecita l’immaginario collettivo. Questi scultori del movimento, forse loro non lo sanno, sono gli ultimi platonici.

 

 

 

 

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