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Benzina: il prezzo potrebbe salire in seguito agli attacchi

Gli attacchi hanno bloccato oltre la metà delle produzione di petrolio in Arabia Saudita

Benzina prezzo

Gli attacchi Yemeniti, avvenuti sabato 14 settembre contro le raffinerie della Saudi Aramco, hanno portato al blocco di oltre la metà della produzione di petrolio in Arabia Saudita (parliamo di oltre 6 milioni di barili di greggio giornalieri).

L’attacco subito è stato davvero devastante che ha colpito un intero stabilimento che fornisce quasi 1/10 di tutte le esportazioni mondiali e oltre il 6% delle esportazioni in tutto il mondo. La Cina è intervenuta per calmare gli Stati Uniti e l’Iran, quest’ultimi accusati dagli americani di essere coinvolti con quanto accaduto in Arabia Saudita.

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Benzina, l’attacco ha colpito oltre il 6% delle esportazioni in tutto il mondo

Benzina: l’attacco allo stabilimento di Saudi Armaco potrebbe portare ad un aumento del prezzo

In tutto ciò, l’evento catastrofico ha portato ad un aumento sostanziale del prezzo del petrolio e in particolare della benzina. Domenica sera, i futures USA sul greggio sono saliti del 15%, quelli della benzina dell’11% mentre il Brent del 18%.

Anche nei mercati asiatici si sono registrati degli aumenti: Brent del 10,7% a 66,66 dollari e WTI (West Texas Intermediate) del 9,6% a 60,1 dollari. Il Brent ha toccato il massimo valore dai tempi della Guerra del Golfo del 1991 mentre il future sul WTI ha guadagnato il 9,25%, raggiungendo i 59,86 dollari al barile.

Il future ha segnato anche un rialzo del 15,5%, il maggior aumento giornaliero dal 22 giugno del 1998.

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