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Maserati V4 Zagato: doppio riconoscimento a Pebble Beach

La vettura chiude con il Briggs Cunningham Trophy e il successo nella Classe P-1: Zagato Centennial Prewar.

Maserati V4 Zagato

Il Made in Italy colpisce ancora. Alla prestigiosa kermesse di Pebble Beach il Tricolore ‘sventola’ in numerose categorie contro agguerritissime concorrenti, dalle Aston Martin alle Bentley, fino alle Mercedes d’epoca. Trionfo che si somma ai lustri passati. L’Alfa Romeo 6C 2500 Ghia Supergioiello Coupé del 1950 si è aggiudicata il riconoscimento J. B. & Dorothy Nethercutt Most Elegant Closed Car) e anche la Ferrari ha messo a segno importanti affermazioni: il Strother MacMinn Most Elegant Sports Car è andato alla 250 GT Zagato Berlinetta Speciale del 1956, mentre l’ArtCenter College of Design Award alla Ferrari 412 P Coupe del 1967. Altri premi che rendono onore sono il Gran Turismo Trophy assegnato il Postwar Sports all’Abarth Porsche Carrera GTL Viarenzo & Filliponi Coupé del 1960, il Gran Turismo all’Alfa Romeo 8C 2300 Zagato Spider del 1931 e l’Enzo Ferrari Trophy alla Ferrari 735 S Monza Scaglietti Spyder del 1954. In particolare un doppio titolo ha convogliato l’attenzione su una vettura italiana, dalla storia decisamente particolare. La Maserati V4 Zagato Spider 1932, ora di proprietà di Lawrence Auriana, del Connecticut, chiude con il Briggs Cunningham Trophy e il successo nella Classe P-1: Zagato Centennial Prewar.

Maserati V4 Zagato: la prima corsa al Gran Premio di Monza

Il gioiello, ancora provvisto della targa originale Roma 33387, vanta nell’elenco dei suoi ex proprietari il Dr. Riccardo Galeazzi Lisi, medico personale di Papa Pio XII. Ma per comprendere il valore storico occorre tornare indietro fino al 1929, quando un biposto da corsa, spinta dal nuovissimo motore V4 a 16 cilindri formato da 2 otto cilindri (di origine B26), scese in pista a Monza in vista dell’imminente Gran Premio d’Italia. Pilotata da Alfieri Maserati l’antenata dell’auto insignita in California concluse seconda nella prima manche, dietro alla Mercedes-Benz SSK di Momberger; mentre nella seconda finì per ritirarsi, stabilendo comunque un giro record, rimasto tale fino al 1954.

A distanza di due settimane, la Giornata dei record di Cremona, Borzacchini stabilì il record su 10 km in linea retta a 246 km/h. Nel 1930 lo stesso veicolo, sempre affidato a Borzacchino, vinse, dominando, il Gran Premio di Tripoli, stabilendo il record sul giro. Iscritto alla 500 miglia di Indianapolis, ottiene scarso successo; nel 1931 con Ernesto Maserati tagliò per primo il traguardo nel Gran Premio Reale di Roma. Dopodiché, montò il V5 sempre a 16 cilindri.

Resistive all’occupazione nazista

La precedente Maserati V4 venne demolita e convertita in una due posti Sport, quella di Pebble Beach commercializzata nel novembre del 1932 al concessionario del Tridente Ludovico Tomeucci. Un anno dopo il passaggio a Riccardo Galeazzi, che, dopo averla temporaneamente concessa ad altri due piloti italiani – Carlo Gazzabini e Secondo Corsi – ne tornò intestatario. In un successivo momento, finì tra le mani della Carrozzeria Zagato, rinomata per le spettacolari Alfa Romeo sportive.

Nacque così l’attuale carrozzeria, elegante e sportiva, ridipinta nel verde che era la livrea preferita da Galeazzi, finché nel 1940 fu venduta al collezionista Erick Verkade, a cui la vettura venne consegnata nientemeno che da Tazio Nuvolari. Per salvarla dall’occupazione nazista, si fece la Maserati a pezzi e si nascose il motore in camera da letto. Giunta qui al capolinea l’avventurosa vita della Maserati V4 Zagato; riportata nel 2003 al suo attuale splendore, esibita nella cornice di Pebble Beach dal proprietario Lawrence Auriana.

 

 

 

 

 

 

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