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Charles Leclerc: “Ecco cosa Vettel mi ha insegnato”

Il 21enne monegasco confessa quali insegnamenti ha tratto dal più esperto compagno di box

Charles Leclerc sorridente in Ferrari

Charles Leclerc non si accontenta. Il pilota ha fatto sognare nei primi Gran Premi disputati sulla SF90, ma da pilota destinato a compiere grandi imprese in Formula 1 sa bene che la partita è appena cominciata. Per iscrivere il nome nella storia occorrerà correggere quei difetti segnalati durante il primo periodo trascorso col Cavallino Rampante. A volte è, infatti, apparso ancora un po’ troppo avventato nelle manovre, peccati di gioventù, come dicono i 21 anni sulla carta d’identità.

Per maturare, e in fretta, non c’è niente di meglio che lavorare nello stesso box, fianco a fianco, con un quattro volte campione iridato. Nella storia di questo straordinario sport Sebastian Vettel ha già dimostrato tanto e altrettanto può trasmettere in pista. Forza inarrestabile al servizio della Red Bull, il tedesco insegna cosa significhi fame insaziabile, quella che Charles Leclerc sarà bene assorbisca per vivere una carriera altrettanto longeva e, possibilmente, fortunata. 

Charles Leclerc: nato per sorprendere

Presa dimestichezza con la competizione numero uno delle quattro ruote, il giovanotto ha sorpreso un po’ tutti. Perché un conto è essere positivi, un conto è immaginare che questo prospetto, cresciuto nella Ferrari Academy, fosse già pronto per creare fastidio ai grandi. Questo è del resto appena il suo secondo anno in F1 e, nonostante in Alfa Romeo-Sauber abbia mostrato cose interessanti, un altro discorso è confermarle “nel” team. A renderlo ancora più unico è quanto sia sfrontato in pista e quanto invece fuori appaia taciturno e tremendamente umile. Identikit ideale per assorbire come una spugna ogni insegnamento.

Al momento, anche solo per questioni di “anzianità” (nonostante siano coetanei), Max Verstappen vanta una maggiore presa sugli appassionati. Se continuerà così però Charles Leclerc competerà con lui pure per la palma del più popolare della scuola. I tifosi ferraristi già hanno imparato a riconoscerlo e apprezzarlo in una prima metà di campionato dove non ha mai sfigurato in confronto al compagno.

Sebastian Vettel, precisione chirurgica

Come detto poc’anzi, Charles deve comunque apprendere ancora tanti piccoli trucchi, quelli che separano un buon pilota da un campione, che solo l’esperienza trasferisce. Nonostante la stella della ‘matricola’ abbia regalato sprazzi di luce più intensi, in classifica piloti Seb comanda con 24 punti di vantaggio e sei podi al proprio attivo contro i cinque del suo giovane vicino di box. Lo stesso enfant prodige ammette di commettere talvolta alcune sbavature. “Prima di tutto ho imparato dalla sua estrema precisione in tutto ciò che fa con la macchina”, spiega Leclerc. “L’ho notato da subito, fin dalla prima volta in cui l’ho ascoltato durante un briefing dopo la sessione. Sotto questo aspetto, ho ancora da migliorare”.

Charles Leclerc traccia poi un onesto bilancio dal suo approdo in Ferrari, esprimendo, sì, una generazione soddisfazione, ma senza nascondere le battute d’arresto che lo hanno visto protagonista in varie circostanze. “Sono felice di come sia andata la prima metà della stagione, da parte mia”, racconta. “Ovviamente ho commesso degli errori da cui ho imparato. All’inizio della stagione, uno dei miei problemi era il passo in qualifica: facevo fatica, mi ci sono impegnato molto e direi che da qualche Gran Premio a questa parte sono migliorato parecchio. Il mio passo gara, invece, è stato buono fin dall’inizio. Ci sono ancora sicuramente degli aspetti su cui posso migliorare, ma sarà così fino alla fine della mia carriera, perché non si smette mai di crescere. Per esempio dal punto di vista della messa a punto: con l’esperienza potrò fare molto meglio. Ma ho anche bisogno di cercare di comprendere la macchina ancora di più, e di condurre gli ingegneri sulla direzione giusta ancora meglio”.

Charles Leclerc: progetto da grandeur

In un’intervista rilasciata ad Autosport aveva spiegato: “C’è sicuramente qualcosa che Vettel fa meglio di me nei long run, dove il degrado degli pneumatici è maggiore. Devo capire cos’è che non va. Ho sempre avuto più problemi con le gomme e credo che questo dipenda anche da come guido. Forse lo faccio in maniera troppo aggressiva, perciò devo capire come intervenire per migliorare in vista delle prossime gare”.

“Negli ultimi gran premi sono stato piuttosto veloce in qualifica, ma verso la fine della gara ho avuto più problemi”, aveva aggiunto. Anche il team principal Mattia Binotto riscontrava la differente gestione delle gomme: “Vettel è fortissimo durante le gare, sa bene che è importante lavorare sul ritmo, sa come regolarsi con le gomme”.

Su chi comandi all’interno aveva predicato consapevolezza, ma comunque ambizione: “Ho un quattro volte campione del mondo accanto a me che guida per la Ferrari nella sua quinta stagione. Capisco cosa sia la gerarchia al momento, ma farò tutto il possibile per cambiare le cose, aveva detto il giovane monegasco. E alla domanda se potrebbe disobbedire agli ordini della sua scuderia, aveva preferito non approfondire questa possibilità. “Non lo so, non ci ho ancora pensato. Le persone sul muro hanno una visione migliore della gara. Quindi, in una certa misura, farò ciò che mi viene richiesto”.

Comunque la consapevolezza c’è e si notava anche nel seguente commento:La pressione, davvero non la sento. Ovviamente essere un pilota Ferrari è sempre un sogno diventato realtà, ma richiede anche molto più lavoro. Devi lavorare il più duramente possibile, quando entri in una delle migliori squadre in generale. Ci sono molte persone, devi capire e imparare a lavorare con così tante persone. Questa è stata la sfida più grande per me”.

Jacques Villeneuve: “Ha un potenziale enorme”

Su Charles Leclerc un grande della F1 quale Jacques Villeneuve aveva speso parole al miele: “Non lo vedo come il nuovo Senna o il nuovo Gilles Villeneuve, non funziona in questo modo. Ma riceve molta protezione dalla Ferrari e anche da giornalisti e fan. Tutti vogliono che vinca e questo gli dà un sacco di energia. Lavora anche con Nicholas Todt e con Jock Clear, il secondo è stato il mio ingegnere nel 1997. Ha le persone giuste intorno a sé per stare calmo. Se non si lascia prendere dal panico, ha un grande potenziale.

A detta di Villeneuve, non occorra che Leclerc ottenga subito il predominio. “Vettel ha vinto quattro campionati del mondo ed è esperto. Ma Charles Leclerc è molto veloce, amo la sua personalità e ha un potenziale enorme, ma dobbiamo dargli tempo”. E sul futuro concludeva: Sarà con la Ferrari per molti anni a venire. Dobbiamo rimanere calmi, abbiamo messo troppa pressione su di lui e questo non è necessario”.

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