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Mattia Binotto, indica la via: “Come migliorare la SF90”

Il team principal della Ferrari illustra dove effettueranno miglioramenti

Mattia Binotto

Il percorso della Ferrari è tutto in salita dopo una prima parte stagionale decisamente sconfortante, con ancora 0 successi su 12 Gran Premi disputati e il ritardo accumulato in classifica. Numeri alla mano, il verdetto è quanto mai sconcertante: il -94 di Vettel da Hamilton non rende onore né al pilota tedesco (un quattro volte campione del mondo, sempre meglio ricordarlo) né al Cavallino, ora come ora, ben poco rampante. Tuttavia, qualcuno crede nel riscatto della Rossa, e non potrebbe essere altrimenti, trattandosi del team principal Mattia Binotto. Anche se tutto gira a sfavore l’imperativo è ricompattarsi e tornare più competitivi già nel prossimo circuito, Spa, ghiotta chance per dimostrare che, nonostante tutto, la Casa di Maranello c’è. Indipendentemente da qualsiasi argomentazione logica, i tecnici sono ancora totalmente focalizzati sull’immediato futuro, quantomeno necessario per salvare il salvabile.

Charles Leclerc sui problemi con le gomme: “Guido forse in maniera troppo aggressiva”

Come spesso accade, i test pre-stagionali hanno tratto in inganno. Si profilava una SF90 competitiva da prime posizioni e invece l’abisso con le frecce d’argento racconta il contrario. Rincorrere di 150 punti indietro potrebbe apparire eccessivo, visti i valori in campo. Ma, analizzando la situazione, bisogna dire che nessuno dei due ferraristi arriva alla pausa in positivo, Charles Leclerc compreso.

Nei ricordi resta l’eccellente rendimento del pilota monegasco, tuttavia bisogna ricordare anche i passi falsi commessi durante questi primi mesi. Di talento ne ha dimostrato abbastanza, ciò non significa però che la materia grezza non vada ancora raffinata. In tal senso sono interessanti i suoi commenti rilasciati ad Autosport: “C’è sicuramente qualcosa che Vettel fa meglio di me nei long run, dove il degrado degli pneumatici è maggiore”, ha affermato Leclerc.

“Devo capire cos’è che non va. Ho sempre avuto più problemi con le gomme e credo che questo dipenda anche da come guido – ha proseguito -. Forse lo faccio in maniera troppo aggressiva, perciò devo capire come intervenire per migliorare in vista delle prossime gare”. Qualunque sia il problema, dovrà trovare una soluzione al più presto. Altrimenti si potrebbe cambiare opinione sul 21enne: nei grandi team il tempo è una risorsa alquanto scarsa.

Sebastian Vettel: “Le ultime due gare non ingannino”

Quello appena andata in scena è senza dubbio la prima parte stagionale più deludente per quanto riguarda Vettel, apparso spesso una fotocopia sbiadita di sé stesso. Dov’è finito il campione che ribatteva colpo su colpo a Lewis Hamilton? Forse il leone era solo addormentato, in considerazione degli ultimi GP disputati, con due podi consecutivi rimediati in Germania e Ungheria. Allo stesso tempo però il minuto di ritardo accusato nei confronti di Hamilton e Verstappen sul circuito dell’Hungaroring grida vendetta.  “Le ultime due gare sono andate un po’ meglio ma – ha ammesso  ce ne sono state dove ho fatto più fatica.

“E’ chiaro che noi ferraristi non siamo dove vorremmo essere, se osservo la classifica, se guardo a gare come l’Ungheria, si capisce che abbiamo delle lacune nelle prestazioni”, ha aggiunto l’ex Red Bull. Appunti accolti dai meccanici, ma servirà tempo prima che i problemi vengano risolti: “Stiamo sistemando alcune cose, lavoriamo duro, ma non sono problemi che puoi risolvere rapidamente ha concluso -. La chiave è restare calmi, fare i nostri compiti e darci dentro al massimo”. Il bicchiere è ‘mezzo’: per capire se pieno o vuoto dovremo attendere la ripresa del campionato, in Belgio e dunque a Monza, nel tempio della velocità, dove la marea rossa, come sempre, non farà mancare il proprio sostegno.

Mattia Binotto: “Occhio alla monoposto”

L’indicazione lanciata da ora Binotto è di focalizzarsi ancora sulla monoposto. Premesso che un lungo lavoro va fatto, il team principal della Ferrari non crede vada tutto cestinato alla ripresa dalle ferie estive. Dagli errori commessi sarà possibile trarre importanti insegnamenti anche in vista della prossima stagione. Infatti, siccome i regolamenti tecnici non subiranno una rivoluzione da quest’anno al prossimo, l’intero lavoro svolto sull’attuale monoposto potrà tornare particolare utile anche per attingere preziose lezioni in ottica 2020.

“Tutto ciò che faremo nella stagione in corso sarà di beneficio per la prossima, racconta Mattia Binotto a Motorsport, “perciò non penso che dovremo fermare in nessuna fase lo sviluppo per l’attuale stagione, perché potrà essere passato al 2020”.

Diversa è la prospettiva del 2021, quando partirà un nuovo ciclo regolamentare. “In quel caso dovremo organizzarci, senza dubbio”, continua l’ingegnere italo-svizzero. “Abbiamo dei nuovi responsabili nel reparto tecnico, e insieme a loro prenderemo le delicate decisioni sulle nostre priorità”.

A cominciare da Simone Resta, riportato in squadra dopo un periodo passato tra le dipendenze di Alfa Romeo. Mantenuti buoni uffici con la Ferrari, il capo progettisti disegnerà proprio la vettura del 2021. È tramontata nel frattempo la pista che vedeva il ritorno di un altro figliol prodigo come Aldo Costa. Il tecnico emiliano ha ottenuto da Toto Wolff un trattamento privilegiato, non lavorando a Brackley a tempo pieno, concedendosi momenti di maggiore libertà con la famiglia.

Mattia Binotto sui miglioramenti della SF90: “Pari efficienza, maggiore deportanza”

La priorità principale pare essere quella di rimediare ai difetti congeniti della Ferrari SF90, rivelatasi velocissima sul dritto, ma lacunosa in termini di carico aerodinamico nel misto e nei tratti più lenti e guidati. “Speriamo di poter mantenere lo stesso livello di efficienza ma aumentare la deportanza: direi che questi devono essere i due obiettivi”, afferma Mattia Binotto. “Dobbiamo aggiungere carico ma restare il più efficienti possibili. E poi dovremo saper usare questo carico nel modo giusto, ovvero mettere a punto la macchina con il corretto bilanciamento: anche qui ci sono delle aree in cui possiamo e dobbiamo migliorare”.

In precedenza a Motorsport aveva parlato Toto Wolff, nei seguenti termini: “Hanno un motore molto potente e meno resistente, ed è per questo che vedremo una Ferrari molto forte a Spa e a Monza. Non ho dubbi sul fatto che la conversazione dopo questi due Gran Premi potrebbe essere totalmente diversa da quella che stiamo avendo in questo momento”.

Le idee su come dare inizio alla salita appaiono dunque chiare: le belle promesse andranno trasformate in fatti.

 

 

 

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