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FCA Pratola Serra: annunciati i piani aziendali

Illustrati i piani aziendali dello stabilimento FCA di Pratola Serra per i prossimi anni

FCA Pratola Serra

La Direzione aziendale dello stabilimento FCA di Pratola Serra ha illustrato ieri, giovedì 11 luglio, il piano industriale per i prossimi anni alle rappresentazione sindacali di Fismic-Fim-Uilm-e Uglm, presenti con i referenti Giuseppe Zaolino, Luigi Galano, Gaetano Altieri e Giuseppe Oliviero e rappresentanze sindacali unitarie.

Fca Pratola Serra: presentati i piani aziendali

“Due ore di riunione in cui la Direzione dello stabilimento ha presentato il piano industriale che rilancerà la più grande fabbrica dell’Irpinia”, fa sapere Zaolino in una nota. “Possiamo definire la riunione di ieri un nuovo inizio che premia la caparbietà dei lavoratori, del sindacato e dell’azienda a credere nel futuro anche quando gli scenari facevano presagire il peggio. Nel piano industriale ci sono nuovi motori sia per il settore auto e sia per i veicoli commerciali.

“Ironia della sorte – continua Zaolino – anche la coincidenza positiva della presentazione a Torino dell’installazione del primo robot della linea di montaggio a Mirafiori per la produzione della nuova Cinquecento elettrica. Va sottolineato che parliamo di investimenti milionari e tutti in autofinanziamento, senza il supporto del Governo”.

“Per Pratola Serra – conclude Zaolino – dopo 10 anni di sofferenza si aprono scenari rassicuranti sotto il profilo dello sviluppo produttivo ed occupazionale. Ieri abbiamo respirato un clima di grande compattezza delle parti firmatarie del CCSL, dimostrando la correttezza e la lungimiranza di quelle scelte di politiche industriali fatte nel 2010 con l’accordo di Pomigliano. Unico neo nella foto di gruppo l’assenza di un pezzo di sindacato che per sua scelta politica ha deciso da sempre di restare fuori dal sistema, facendo solo opposizione”.

Il commento di Fismic

Da Foggia arriveranno 150mila motori nel 2021: segno, forse, che sul sito industriale FCA Pratola Serra ci siano grandi progetti. Sul passano di consegne Fismic si era già espressa negli scorsi giorni: “Produrre diesel anche per i veicoli commerciali darà alla nostra fabbrica una nuova solidità industriale e rafforzerà il principio che il Diesel avrà ancora lunga vita produttiva ed occupazionale”, aveva affermato.

“Dopo l’estate dovremmo concentrarci sul percorso di attivazione dei nuovi ammortizzatori sociali e sugli investimenti previsti dal piano industriale, ma dopo questa notizia di ieri sarà tutto più semplice perché tutti hanno capito che Fca stava pensando da tempo al rilancio di Pratola Serra, nonostante ‘l’ostracismo’ di questo Governo che non ha certamente aiutato il nostro stabilimento.

Parola ai sindacati

Il Segretario Generale Nazionale Ugl Metalmeccanici Antonio Spera aveva commentato: “Noi nazionali sapevamo che saremmo arrivati a firmare l’accordo di Foggia non abbiamo pubblicizzato prima la notizia perché era importante che fosse tutto nero su bianco per non creare false aspettative. Sul verbale di accordo con CNH ci sono buone notizie sia per Foggia che per Pratola Serra. Per la prima volta in Irpinia arrivano motori per veicoli commerciali e lo stabilimento della Fca saprà farsi trovare pronto”.

“Questa è solo una delle novità in serbo per la Fca – aveva concluso Spera – ci sono dei brevetti Bosh su cui si sta lavorando. Ma sono convinto che in questi due anni si lavorerà tanto per far capire quali margini ci sono anche per l’ibrido e per l’elettrico. Mai perdere la speranza e abbassare la guardia, Pratola Serra non chiuderà”.

Il Segretario dell’Unione Territoriale di Avellino Costantinos Vassiliadis aveva dichiarato: “L’Ugl è sempre sul pezzo e soprattutto su FCA non si è mai risparmiata. In questo caso parliamo di una crisi cominciata nel 2008, da quel momento in poi si sono alternati alti e bassi e non si è mai riusciti a recuperare del tutto al 100%. Accogliamo con favore l’accordo foggiano. Ora aspettiamo di passare dalle parole ai fatti. Speriamo di avere questa nuova missione produttiva che possa saturare i nostri impianti e creare nuovi posti di lavoro per ditte esterne e indotto. Dio solo sa quanti posti si sono persi nel corso di questi anni. Ragioneremo con i dipendenti di lavoro e di sviluppo come è nostro costume fare”.

 

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