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Viaggio in autobus: 40 volte più sicuro di quello in auto

Il Politecnico di Milano dimostra che il viaggio in autobus è molto più sicuro che usare l’auto

Viaggio in autobus

Il viaggio in autobus è 40 volte più sicuro di quello in auto, circa 300 volte di uno con ciclomotore o motociclo. Lo attesta Paolo Beria, professore del Politecnico di Milano, nello studio “Il trasporto interurbano con autobus”, concentrato sulle lunghe percorrenze in Italia. Considerando il periodo 2011-2017, emerge che l’autobus possiede un indice di mortalità paragonabile a quella del treno, cioè molto basso.

Viaggio in autobus: quaranta volte più sicuro di usare l’auto

“Nonostante la liberalizzazione del settore abbia raddoppiato il fatturato delle linee a medio-lunga percorrenza nel periodo 2011-2017 – evidenzia Paolo Beria– non si sono scatenate guerre al ribasso né dal punto di vista dei prezzi dei biglietti né da quello degli standard di sicurezza. Oggi i dati dimostrano come un viaggio su un bus da turismo è 40 volte più sicuro, a pari percorrenza, di usare l’auto. E, purtroppo, scegliere la moto, per quanto affascinante sia circa 300 volte più rischioso”.

Il numero di sinistri con feriti in Italia è pari alle 175mila unità, tra cui appena 6 su 1.000 in tratte extraurbane e poco meno del 50 per cento degli autobus non è risultato responsabile. Nello stesso arco temporale, si sono registrate tra le 15 e le 60 vittima annue (inclusi i pedoni eventualmente investiti). Statistiche di gran lunga inferiori se non fossero occorse due tragedie: l’incidente sull’A16 del 28 luglio 2013 (40 morti) e quello sull’A4 del 20 gennaio 2017 (16 morti).

Nebbia fitta fonte di rischio

Gli incidenti accadono perlopiù da lunedì a venerdì, nelle ore più trafficate. Le condizioni meteorologiche incidono notevolmente, innanzitutto la nebbia fitta, a seguire il mancato rispetto della distanza di sicurezza e distrazioni o incertezza alle guida. Anche andare troppo forte è una delle cause principali, perlopiù nel percorso extraurbano, mentre lo sbandamento provoca maggiori feriti. Fortunatamente, il rispetto del Codice della Strada è in media superiore in confronto a servizi analoghi.

Tra i migliori sistemi preventivi figurano il controllo in modalità remoto della flotta mediante GPS e la telediagnostica per riconoscere possibili guasti. Ma pure rispettare i tempi di guida e la cadenza degli intervalli pesano sul viaggio in autobus. In linea di massima, sarebbe opportuno che i conducenti si fermassero 15 minuti ogni due ore e non debbano sbrigare gli oneri accessori (vendita biglietti, carico bagagli), fonte di ulteriore stress.

I rischi per gli occupanti sono prevalentemente legati a operazioni di carico/scarico, brusche frenate e impatti. A tal proposito, è altamente consigliato mettere correttamente le cinture di sicurezza e installare sedili con caratteristiche e ancoraggi idonei.

Strutture inefficienti

“I dati del Politecnico documentano come il settore sia ‘sano – sottolinea Giuseppe Vinella, presidente di Anav che riunisce il 90 per cento degli operatori del settore – con veicoli in larghissima parte di età media ridotta (si parla di 3-4 anni) che offrono una soluzione di spostamento che risponde in pieno al concetto di mobilità sostenibile. Fatto che molte amministrazioni locali sembrano non voler capire, cercando di espellere gli autobus da turismo dalle città, come dimostra il progetto romano di deportare in periferia l’attuale terminal bus di Tiburtina”.

Concorda Andrea Incondi, managing director di Flixbus Italia. Le autostazioni in Italia sono vergognose, basta poco per migliorarle: sono il biglietto da visita del Paese verso il turista straniero, ma danno l’impressione di un Paese tutt’altro che moderno”.

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