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Fca punta sull’elettrico: i piani da qui in futuro

In un’intervista Micky Bly rivela i piani di Fca sull’elettrico per i prossimi anni

Fca

Fca tenterà di riposizionarsi come uno dei leader nel settore elettrico “entro i prossimi 12-18 mesi”. Lo annuncia Micky Bly, Head of Engine and Electrified Propulsion Engineering del gruppo italo-americano, in un’intervista esclusiva a TheDetroitBureau.com. “Ora non siamo leader”, spiega Bly, un pioniere nel dimensionamento delle batterie mentre lavorava per General Motors, “ma lo faremo presto”. Solo pochi mesi prima della sua improvvisa scomparsa, Sergio Marchionne ha iniziato a dare segnali di apertura verso la batteria, tuttavia Fca è rimasta indietro nella corsa. Diversi insider, così come attendibili esperti, delineano le strategie future.

Fca va incontro alle norme governative

La Fiat 500e ha debuttato nel 2013. E anche se Marchionne invitava i potenziali clienti a non comprare una Fiat 500 elettrica – perché costruirla costava 14mila dollari in più di quanto la Fiat potesse venderla – tre anni più avanti è uscita la Pacifica Hybrid, che è in realtà una plug-in, piuttosto che una ibrida convenzionale. E durante gli scorsi mesi è uscita la Jeep Wrangler in versione ibrida. A quanto pare questo marchio segna l’inizio di Fca, che prevede di lanciare modelli “zero emission”.

Nonostante non ci siano ancora studi che attestino un grande interesse per le elettriche, Bly spiega che soprattutto negli Usa vale il motto: conformità alle norme governative”. Gli ingegneri del settore automobilistico si sono dimostrati sorprendentemente bravi a migliorare l’efficienza del motore a combustione interna, aggiunge, “ma ora, siamo a un punto di flessione o di svolta. Non puoi ottenere molta più efficienza da un motore a benzina”.

Nuovi e rigidi regolamenti hanno portato alla crescita in Cina di veicoli plug-in e in Europa la domanda delle elettriche sta esponenzialmente aumentando. Per quanto riguarda gli Stati Uniti, Bly immagina che Fca e le rivali debbano passare attraverso il drivetrain basato su batteria. Intanto –  sottolinea – non conviene realizzare tecnologie di trasmissione ad hoc per i singoli mercati. Fca ha bisogno di un approccio globale ampio e coeso.

Investimento da 9 miliardi di dollari

Nel suo ultimo, decisivo, provvedimento prima della morte, Marchionne ha annunciato un investimento pari 9 miliardi di euro. Il successore Michael Manley ha solo accelerato i piani. Un sistema ibrido supplementare potrebbe incrementarne le performance, come per la muscle car Dodge Challenger Hellcat Redeye.

Tra le prime, fondamentali, manovre, Manley ha messo sotto contratto Bly, un ingegnere addestrato per il powertrain, che ha lavorato su sistemi di trasmissione a batteria da quando ha assunto il timone dell’ibrida plug-in Chevrolet Volt nel 2006. Successivamente si è trasferito in Europa con GM, per poi tornare negli Stati Uniti e accettare la corte di FCA due mesi fa.

A differenza di alcuni diretti concorrenti, Bly dichiara a TheDetroitBureau.com: “Non faremo batterie. Non è nel nostro DNA”. Si sta invece adoperando per stringere intese con i maggiori fornitori del mondo. Portare avanti il ​​programma era uno dei vantaggi più allettanti nella proposta fusione FCA-Renault, che il governo francese ha bloccato a inizio giugno. Renault e il partner Nissan sono considerati leader di settore. Fiat Chrysler potrebbe ancora cercare un nuovo partner, o almeno formare un’alleanza più limitata, proprio come hanno recentemente annunciato BMW e Jaguar Land Rover. Ma è pronta anche a proseguire da sola.

Le elettriche Fca saranno le più performanti

Bly spiega che è stato espressamente “incaricato” di sviluppare un’ampia strategia sull’elettrico che sarà sul mercato entro i prossimi tre-cinque anni. Pur rifiutando di soffermarsi su alcuni progetti, Fca ne ha già confermati altri. Tim Kuniskis, supervisore di Alfa Romeo, Dodge e Maserati, ha ammesso che i due brand italiani aggiungeranno in listino propulsori elettrici. La rinnovata supercar Alfa 8C sarà una ibrida plug-in e le alimentazioni ibride, sotto diverse declinazioni, caratterizzeranno le uscite Alfa e Maserati più performanti in futuro, una strategia seguita da tanti concorrenti. La nuova Ferrari SF90 Stradale, ad esempio, è una PHEV.

In quanto alla Dodge, le Charger e Challenger Hellcat puntano soprattutto sulle performance. Anche se Bly non conferma nello specifico se ci sarà un powertrain elettrificato in futuro, fa sapere che, pure con il nuovo Charger Hellcat Widebody da 707 cavalli, “la gente vuole di più rispetto a ciò che è disponibile oggi”. Dunque Fca potrebbe elaborare una versione 100% elettrica della Dodge Portal mostrata al CES nel 2017.

Esperti Fca accennano alla possibilità che la catena cinematica di Hellcat venga abbinata a un sistema ibrido, simile a quella presente sulla Wrangler. Con un peso inferiore ai 45 kg, potrebbe aggiungere oltre 40 Nm alla coppia di torsione “riservando grande divertimento”, ha detto Sam Abuelsamid, analista senior di Navigant Research.

A dispetto della flebile domanda, ci sarà posto pure per la Fiat 500e. Attesa nel 2020, il capo marketing Fca Olivier Francois ha rivelato alla rivista Top Gear che costruiranno una piattaforma esclusiva, piuttosto di modificare l’architettura utilizzata per la Fiat 500 convenzionale. Ciò potrebbe significare un miglioramento della gamma, così come prestazioni e maneggevolezza. Mentre Fca sta lavorando su una varietà di diversi modelli ibridi, saranno quelli elettrici ad avere un ruolo maggiore, ribadisce Bly.

“Il tempo darà ragione”

Waymo, la divisione di Google dedicata alla guida autonoma, si è già impegnata ad acquistare più di 60.000 Chrysler Pacifica in versione plug-in. Ma preferirebbe optare per qualcosa di completamente elettrico ed è altamente probabile che venga accontentata. Gran parte delle speculazioni si concentra sulla piattaforma Dodge, mostrata in forma concettuale al Consumer Electronics Show 2017 e ora in sviluppo.

Questo modello, suggeriscono fonti vicine, rischia di rivelarsi ancora più allettante della Pacifica quando Waymo uscirà in territorio statunitense. Da parte sua, Bly si limita a dire che “ci sono un sacco di prodotti (elettrifici) in arrivo”. Ma – ne è convinto – con la graduale immersione sul mercato convincerà anche i più scettici.

 

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