Fiat Chrysler Automobiles ha risolto una causa in cui la società veniva accusata di spingere i concessionari a falsificare i numeri di vendita. Gli avvocati che rappresentano la casa automobilistica inizialmente sono riusciti a restringere le accuse nel 2016, riuscendo a respingere quelle relative ad un presunto racket ma permettendo ai querelanti di portare avanti le accuse relative alla violazione delle leggi antitrust e del contratto. La causa sosteneva che FCA aveva fornito un indennizzo in contanti ai concessionari che contassero impropriamente i veicoli invenduti a magazzino come venduti alla fine del mese, gonfiando artificialmente i totali apparenti delle vendite di FCA.
Un rivenditore ha affermato che a un manager sono stati offerti 20 mila dollari per falsare le vendite di 40 nuovi veicoli in un solo mese, nascondendo il pagamento come pagamento pubblicitario cooperativo. “FCA USA è lieta di aver raggiunto una risoluzione amichevole in merito alla questione”, ha dichiarato il gruppo italo americano nelle scorse ore in una nota, anche se i termini dell’accordo non sono stati resi pubblici. Secondo quanto riferito da Bloomberg, la casa automobilistica ha risolto due cause legali correlate agli investitori versando a questi 14,75 milioni di dollari. Le indagini federali sulle accuse sono ancora in corso.
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