Ieri la Commissione Europa ha allentato le norme sulle emissioni revocando lo stop completo ai motori termici nel 2035 come era stato fissato in precedenza. Più che una revoca però si è trattato di una revisione e la cosa ovviamente non ha lasciato del tutto soddisfatte le case automobilistiche. Stellantis è stata una delle prime a reagire bocciando il pacchetto automotive dell’UE affermando che si tratta di misure insufficienti per un vero cambio di rotta.
Il nuovo pacchetto automotive dell’UE non convince Stellantis che parla di misure insufficienti
Secondo Stellantis “le proposte non affrontano in modo significativo le questioni che il settore sta affrontando. In particolare, il pacchetto non fornisce una traiettoria praticabile per il segmento dei veicoli commerciali leggeri, che si trova in una situazione critica, né le flessibilità richieste dal settore per le auto entro il 2030”. Il gruppo automobilistico guidato dal CEO Antonio Filosa riconosce che la Commissione Europea ha finalmente ammesso anche se non direttamente che le attuali normative non andavano bene ma le misure messe in atto non soddisfano le esigenze non affrontando in maniera evidente tutte le criticità che al momento stanno creando non pochi problemai all’industria auto dell’Europa.

Uno dei punti più delicati evidenziati nella nota di Stellantis riguarda il settore dei veicoli commerciali leggeri (LCV), spesso trascurato nel dibattito pubblico incentrato sulle automobili passeggeri. Questo comparto è fondamentale per la logistica e le piccole e medie imprese europee, ma l’azienda definisce la sua situazione “critica”. Le sfide dell’elettrificazione per i furgoni e i mezzi da lavoro sono diverse rispetto alle auto private: autonomia limitata a pieno carico, tempi di ricarica lunghi e costi elevati rendono complicato il passaggio a flotte elettriche senza incentivi mirati, rischiando di rallentare il rinnovo dei mezzi aziendali e provocare effetti economici a catena.
Un altro tema centrale è la flessibilità sugli obiettivi al 2030. Stellantis segnala che il pacchetto della Commissione europea non offre strumenti sufficienti per rispettare le scadenze intermedie, esponendo i costruttori a potenziali sanzioni. Per il 2035, l’introduzione del principio di neutralità tecnologica rappresenta un passo importante, consentendo l’uso di soluzioni alternative come e-fuel, idrogeno o tecnologie ibride avanzate. Tuttavia, l’azienda avverte che senza attenzione ai costi, l’accesso alla mobilità rischia di rimanere elitario.

Tra le opportunità, Stellantis apprezza la creazione di una categoria per city car elettriche accessibili, essenziale per le aree urbane e per competere con i produttori esteri. Positivo anche il sostegno alle flotte aziendali green e alla catena europea delle batterie, strumenti chiave per diffondere rapidamente la mobilità sostenibile e rafforzare l’indipendenza strategica del continente.
