in ,

L’incredibile Maserati 5000 GT appartenuta all’Aga Khan va all’asta

Questa 5000 GT è un’auto davvero speciale, non soltanto perché porta il “tridente” di Maserati sul cofano.

Maserati 5000 GT
Foto da profilo Facebook Gooding Christie's

La Maserati 5000 GT è una vera rarità. Difficile vedere un esemplare della specie, persino nei raduni più esclusivi e nei concorsi di eleganza più prestigiosi. Ciò è dovuto, in buona parte, ai bassi volumi produttivi. Tra il 1960 e il 1965, la vettura in esame prese forma in sole 34 unità, interpretate da alcuni dei migliori carrozzieri italiani del tempo, come Allemano, Touring, Ghia, Pininfarina e Frua. Quest’ultimo maestro ne vestì solo due. Oggi una della coppia torna in vendita. Sarà battuta all’asta dagli specialisti di Gooding Christie’s, il 29 gennaio prossimo, in occasione di Rétromobile Parigi 2026.

Si profila un grande interesse per il lotto, reso ancora più appetibile dalla sua storia. A commissionare questa vettura fu infatti l’Aga Khan IV, uomo di grande gusto, che fece appello alla sua sensibilità artistica per suggerire alcune caratteristiche su misura. La Maserati 5000 GT destinata a passare di mano è quella con telaio AM103.060. Si offre alla vista con una verniciatura esterna in Penombra Metallizzato (Metallic Twilight), che ben si coniuga con la sfarzosa eleganza dei suoi tratti. Ottimo l’abbinamento con gli interni in Beige Chiaro, il cui ritmo è dettato da immense distese di pelle della miglior specie. Si capisce subito l‘origine aristocratica del mezzo, in grado di soddisfare i palati più raffinati.

Al momento non si hanno indicazioni sulle stime fatte dagli specialisti, che potrebbero orientare le offerte, ma non c’è dubbio sul fatto che un simile lotto sia per poche tasche. L’esemplare messo all’asta a Parigi ha una provenienza ben certificata e dispone di importanti documentazioni, che confortano il suo valore. Per i collezionisti in cerca di un prodotto glamour e raffinato, questa creatura del “tridente” rappresenta un’opportunità imperdibile. Possiamo considerarla come une delle opere capaci di incarnare meglio la poesia dell’epoca d’oro della casa automobilistica modenese.

Advertisement

Presentata al Salone dell’Auto di Torino del 1959, la Maserati 5000 GT fu la regina indiscussa della manifestazione. Incredibile il fascino di questa coupé 2+2, che nacque a seguito di una specifica richiesta dello Scià di Persia Reza Pahlavi. Il suo input fu colto al volo dai vertici aziendali, che diedero il via alla produzione nello storico stabilimento di viale Ciro Menotti a Modena. Come già riferito, la vettura prese forma in soli 34 esemplari, vestiti da alcuni dei più prestigiosi carrozzieri italiani di quell’epoca.

Maserati 5000 GT
Foto da profilo Facebook Gooding Christie’s

L’auto nacque come evoluzione di alta gamma della 3500 GT. Quest’ultima aveva affascinato lo Scià, che però chiese all’ingegnere Giulio Alfieri, direttore tecnico del “tridente”, di conferirle ancora più verve, con un motore ulteriormente potenziato. Fu subito chiaro che per soddisfare la richiesta bisognava partire da un foglio di carta bianco, sviluppando un modello sostanzialmente nuovo, con l’avallo del management. Questo, ovviamente, giunse, per il prestigio dell’autore del suggerimento, noto a tutte le latitudini per la sua grande passione verso le auto sportive ad alte prestazioni. Nacque così un’opera completamente diversa dalla precedente.

Advertisement

La sua natura inedita veniva messa in luce anche dall’aspetto esteriore, affidato alle cure di alcuni dei migliori specialisti tricolori dell’arte creativa applicata all’universo automotive. Sul piano propulsivo la scelta cadde su un motore V8, derivato strettamente da quello della splendida barchetta da corsa 450S. Qui, però, la cilindrata fu portata appena sotto la soglia dei 5 litri, per evidenti ragioni legate alla destinazione stradale del modello, che doveva garantire maggiore fluidità e tenuta nel tempo rispetto a un bolide da corsa. Fu così che venne al mondo la Maserati 5000 GT.

Questa prestigiosa coupé 2+2, nel suo primo esemplare, fu trattata visivamente dalla Carrozzeria Touring. Nella specifica veste fu soprannominata “Scià di Persia”, in onore del committente. Tre gli esemplari configurati allo stesso modo. L’anno dopo, quando le lancette del tempo segnavano il 1960, l’ammiraglia del “tridente” fu presente sullo stand del Salone di Ginevra, leggermente rivista per quanto riguarda il propulsore.

Advertisement

Come già evidenziato in alcuni passaggi precedenti del nostro articolo, diversi atelier del tempo si misurarono col compito di dare un abito al suo telaio: da Allemano a Pininfarina, da Monterosa a Ghia, da Bertone a Michelotti per Vignale, fino a Frua. Quest’ultima carrozzeria diede forma all’esemplare commissionato da un prestigioso cliente: il Principe Karim Aga Khan. Si tratta dell’auto ora proposta in vendita nell’asta di Gooding Christie’s a Rétromobile Parigi 2026.

Fra gli altri clienti importanti della Maserati 5000 GT, meritano di essere menzionati l’avvocato Gianni Agnelli (Carrozzeria Pininfarina), l’industriale Ferdinando Innocenti (Carrozzeria Ghia), l’attore Stewart Granger (Carrozzeria Allemano) e il presidente del Messico, Adolfo López Mateos (Carrozzeria Allemano). Questi personaggi, insieme ad altri, ne fecero quasi una vettura di elezione per gli uomini di successo. L’ammiraglia del “tridente”, al vertice per unicità e performance, costava una fortuna. Il prezzo di acquisto stratosferico e le sue doti particolarmente esclusive ne fecero uno sfizio per pochi eletti, dalle possibilità economiche indubbiamente grandi.

Advertisement

Con la 5000 GT, Maserati confermò la sua vocazione verso i prodotti di pregio dall’eleganza esclusiva, dal lusso assoluto, dal comfort di alta gamma e dalle prestazioni sportive. La potenza massima del suo cuore, inizialmente, era di 325 cavalli, espressi a 5.500 giri al minuto. Dal 1960 crebbe a 340 cavalli, a 5.800 giri al minuto, grazie ad alcuni interventi di affinamento e ad un leggerissimo aumento della cilindrata, passata da 4.938 centimetri cubi a 4.941 centimetri cubi. L’unità propulsiva, a due assi a camme in testa per bancata e con due valvole per cilindro, esprimeva la sua verve con sonorità meccaniche di grande piacevolezza, dove si coglieva l’impronta racing del cuore ad otto cilindri.

Il vigore energetico giungeva al suolo sulle ruote posteriori, col supporto di un cambio a quattro velocità + retromarcia, che nel 1963 fu rimpiazzato da una trasmissione a cinque velocità retromarcia. Notevole la robustezza del telaio tubolare in acciaio, con elementi di diverso spessore, che concorreva alla causa del contenimento dei pesi. L’azione frenante della Maserati 5000 GT era affidata a due dischi sulle ruote anteriori e una coppia di tamburo su quelle posteriori.

Advertisement

Notevoli le dimensioni, che davano una grande consistenza scenica al modello. Il quadro prestazionale era di riferimento nello specifico ambito. Un dato basta a far capire di che pasta era fatta la grossa coupé 2+2 del “tridente”: 260-270 km/h di velocità massima. Credo non occorra aggiungere altro. Che dire? Chapeau! Penso proprio che l’esemplare in vendita non resterà senza acquirente, perché incarna una bella pagina di storia e di cultura estetica e ingegneristica.

Fonte | Gooding Christie’s

Advertisement