Chrysler, il brand che la maggior parte degli appassionati considera sostanzialmente un po’ disperso o in silenzioso declino, si trova inaspettatamente al centro di un particolare intreccio industriale. Il futuro di migliaia di lavoratori canadesi a Brampton dipende ora da una singola mossa di Stellantis.
La mossa che può cambiare tutto potrebbe essere proprio l’introduzione del crossover Chrysler, internamente noto come C6X. Dopo il ritiro della Jeep Compass da Brampton lo scorso autunno, oltre 3.000 lavoratori sono rimasti nel limbo. Analisti e sindacalisti concordano che lo stabilimento abbia bisogno disperatamente di un nuovo modello, e la Chrysler C6X sarebbe la candidata perfetta.

Nonostante Stellantis mantenga il silenzio in attesa che si risolva la disputa commerciale che vede il colosso tra Canada e Stati Uniti, i segnali dietro le quinte sono forti. I dirigenti hanno assicurato ai sindacati di avere “grandi progetti per Brampton”. E politicamente, in un clima instabile, produrre un veicolo chiave in Canada si rivelerebbe una mossa cosiddetta win-win.
La C6X arriverebbe nel momento giusto. Originariamente concepita come elettrica, potrà debuttare in versione ibrida, perfettamente in linea con la nuova strategia “multi-energy” di Chrysler promossa dal CEO Christine Feuell, pienamente appoggiata dal numero uno Filosa. Questo scenario è fondamentale per Brampton, poiché la C6X utilizza un layout e dimensioni simili a quelli del veicolo Jeep precedentemente in preparazione, minimizzando i disagi della riorganizzazione.

Il lancio di un crossover ibrido di Segmento D offre a Chrysler la sua prima vera chance di riacquistare rilevanza sul mercato, uscendo finalmente dalla nicchia del minivan Pacifica. Il marchio tornerebbe certamente più vicino alle sue origini, riabbracciando la filosofia del “lusso operaio”: auto familiari eleganti e confortevoli, ma accessibili.
La C6X (anticipato in passato come concept) promette un design di ispirato all’Airflow, un abitacolo moderno e pulito e l’ultima suite tecnologica di Stellantis, inclusi i sistemi STLA AutoDrive, STLA Brain e STLA SmartCockpit. Si cerca, in pratica, di essere premium senza l’obbligo di pagare prezzi da BMW o Lexus. Per ora il progetto, però, risulta “in pausa”.
