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Stellantis Melfi alla riscossa: dalle 17.600 auto prodotte nel 2024 si punta a quota 200.000

La ripartenza prenderà forma già dalla prossima settimana, con la graduale salita delle linee produttive dedicate alla Jeep Compass

Stellantis Melfi

La conferma dell’aumento produttivo nello stabilimento Stellantis Melfi arriva come un raggio di sole in un autunno incerto per l’automotive lucano. L’azienda ha ufficializzato, nel corso di un incontro con le organizzazioni sindacali, un piano che prevede un salto significativo: dalle attuali 17.600 vetture prodotte nel 2024, si punta a raggiungere tra le 150mila e le 200mila unità l’anno a partire dal 2026. Numeri che segnano una vera e propria svolta per la fabbrica del Vulture, da mesi alle prese con ritmi ridotti e continui ricorsi agli ammortizzatori sociali.

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Stellantis Melfi la produzione passerà da 17.600 a circa 200mila auto: al via la ripartenza nello stabilimento lucano

La ripartenza prenderà forma già dalla prossima settimana, con la graduale salita delle linee produttive dedicate alla Jeep Compass nelle versioni Bhev e Mhev, cui seguirà la variante Phev. Un percorso che culminerà a febbraio 2026, quando il sito Stellantis Melfi dovrebbe raggiungere il picco produttivo, sostenuto anche dal ritorno ai 15 turni settimanali: un traguardo che contrasta apertamente con l’attuale regime di un solo turno al giorno. Parallelamente, Stellantis ha confermato l’avvio della produzione dei nuovi modelli DS7, atteso sul mercato da giugno 2026, e Lancia Gamma, in arrivo a settembre dello stesso anno. Entrambi saranno proposti nelle motorizzazioni mild-hybrid e full-hybrid.

Il quadro occupazionale, che conta oggi 4.619 addetti, è in fase di riassetto: entro fine anno si completeranno le 500 uscite volontarie previste dall’intesa di marzo, sostenute da incentivi economici. Un passaggio considerato doloroso ma necessario per riallineare lo stabilimento alle esigenze dei nuovi cicli produttivi.

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Soddisfatte, seppur con prudenza, le sigle sindacali. Per Fismic, la notizia rappresenta un segnale positivo «anche per l’indotto», mentre la Fim Cisl parla di «anima della ripartenza» auspicando la piena saturazione degli impianti entro il 2026. Tutte le organizzazioni concordano nel definire quella di ieri «una giornata di chiarezza», pur ribadendo la necessità di strategie industriali coordinate tra Unione Europea, Governo e Stellantis. Tra le richieste principali: rafforzare la formazione interna e garantire una corretta rotazione dei lavoratori in cassa integrazione.

Stellantis Melfi

Resta però irrisolta la questione dell’indotto, ancora in forte affanno per la carenza di commesse. I sindacati chiedono interventi concreti per evitare che la ripartenza di Stellantis lasci indietro le aziende satellite.

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Intanto, lo stabilimento si prepara anche a un cambio di guida: l’ingegnere Nicola Barbieri subentra a Nicola Intrevado, alla direzione da vent’anni. Un nuovo capitolo che, per Melfi, potrebbe segnare davvero un ritorno alla crescita.