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Ferrari F80: la supercar da record spiegata da Raffaele De Simone | Video

Una supercar straordinaria come la Ferrari F80 viene compresa meglio quando la racconta chi ha concorso al suo sviluppo.

ferrari f80

Un interessante video è stato pubblicato sui canali social della casa di Maranello. Riguarda la Ferrari F80. L’auto viene narrata dal capo collaudatore Raffaele De Simone, cui va una parte del merito della sua efficienza dinamica. Qui ci sono 1.200 cavalli di pura emozione, che animano le danze di un’opera tecnologica allo stato dell’arte. Con lei gli uomini del “cavallino rampante” hanno alzato l’asticella ben oltre i limiti conosciuti.

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Esasperato lo studio aerodinamico, che regala una deportanza incredibile, nelle diverse condizioni operative. Il risultato è stato raggiunto mettendo in stretta connessione i designer con gli ingegneri. Ogni elemento del veicolo dialoga con i flussi, per sfruttarli al meglio, facendo leva su un approccio olistico al sistema macchina. L’obiettivo era ottenere il massimo carico, specie nei tratti medio-veloci e veloci, ma a tutte le andature si ha la sensazione di una presa infinita sull’asfalto. Anche il grip meccanico è incredibile.

Con la Ferrari F80 non ci si sente mai oltre i limiti. L’impressione è di avere costantemente un margine di riserva. Questo infonde sicurezza. Una caratteristica che ogni pilota percepisce come distintiva è la sua capacità di spingere sempre, a qualsiasi regime e nei vari contesti operativi, con una forza travolgente. La risposta è immediata ad ogni tocco sul pedale del gas. Con questa “rossa” si ottiene sempre il massimo livello di “catapultamento” in avanti, con una energia che sradica l’asfalto. Il concetto viene evidenziato bene nel video da Raffaele De Simone.

Lui, in connessione coi tecnici di Maranello, è riuscito a sviluppare un’auto dall’handling esemplare, che sposta i limiti in una nuova dimensione, consentendo di esplorare un territorio mai visto prima, almeno per quanto riguarda le auto stradali, anche se esclusive e in serie limitata. La Ferrari F80 è la discendente più fresca di quel filone di gioielli tecnologici special edition aperto dalla GTO nel 1984 e proseguito con le F40, F50, Enzo e LaFerrari.

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Questa creatura, nata per festeggiare l’80° compleanno del costruttore emiliano, con un paio d’anni di anticipo sulla tabella di marcia, è una perla ingegneristica. Con lei ogni parametro fisico e sensoriale si sposta oltre le frontiere dell’immaginazione. Nel suo apparato tecnologico ci sono i geni della 499P, più volte vincitrice alla 24 Ore di Le Mans, e delle monoposto di Formula 1. Questa connessione, insieme a ragioni di ordine funzionale, legate all’efficienza del pacchetto, ha portato a scegliere, dolorosamente per il cuore, un’architettura diversa dal classico 12 cilindri (ed anche dall’8 cilindri di GTO ed F40). Un dazio di cui gli appassionati avrebbero fatto volentieri a meno.

Ferrari F80
Foto da profilo Facebook Motor Valley

Sulla Ferrari F80, il compito della spinta è assegnato a un motore V6 biturbo da 3.0 litri di cilindrata, che ottiene un supplemento di energia dalla componente elettrica del powertrain ibrido. Così i cavalli a disposizione sono ben 1.200: il nuovo riferimento della specie. Incredibile la potenza specifica dell’unità endotermica, pari a 300 cavalli litro: una roba che non si era mai vista in precedenza. Le metriche prestazionali sono pazzesche, con un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 2.1 secondi e da 0 a 200 km/h in soli 5.75 secondi. La velocità massima è di oltre 350 km/h.

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Ancora più spaventoso il tempo sul giro messo a segno sulla pista di Fiorano: 1’15″30. Così la Ferrari F80 si colloca fra le FKK e la FXX K. Il tutto senza usare le coperture slick, come le altre. Se non è straordinario questo, ditemi voi cosa lo è. Sulla supercar in esame l’integrazione fra i sistemi è stata curata con una meticolosità certosina. Tutto interagisce alla perfezione col resto. Ne deriva una resa di sistema straordinaria, mai vista prima su un’auto stradale. Probabilmente, su questo fronte, la regina delle “rosse” rimarrà sul trono per tanti anni ancora. A Maranello hanno fatto un lavoro straordinario, come solo i migliori sanno fare. Del resto, loro lo sono. Ho lasciato per ultima l’estetica, che non convince tutti. Qui lo stile si è dovuto piegare alle esigenze funzionali. Il risultato non è un’auto bella come le progenitrici, ma la presa scenica è comunque pazzesca.

Fonte | Ferrari

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