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Stellantis: a Cassino cresce l’incertezza e la speranza su Maserati

Nell’attesa di un piano industriale rivisto, emergono altre ipotesi che potrebbero interessare lo stabilimento Stellantis di Cassino

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Ragiona ancora lungo la via dell’incertezza quanto gravita attorno allo stabilimento Stellantis di Cassino. Le prospettive, nel breve e nel lungo periodo, rimangono ancora strettamente legate all’incertezza in virtù della mancanza di un vero piano industriale capace di ridare linfa allo stabilimento produttivo. Oggi a Cassino si procede con chiusure pressoché costanti e continui ricorsi agli ammortizzatori sociali. D’altronde Stellantis ha previsto una ulteriore chiusura che lascerà fermo l’impianto almeno fino a domani, per poi procedere con ulteriore stop dal 15 al 31 dicembre prossimi a meno di ulteriori ripensamenti ed eventuali altre chiusure nello spazio fra le date citate.

A Cassino la possibilità di tornare a lavorare su nuovi modelli dovrebbe risultare preclusa almeno fino al 2027/2028, quando sarà il turno delle nuove generazioni di Alfa Romeo Giulia e Stelvio; oggi presso lo stabilimento Stellantis di Cassino vengono prodotti, infatti, i due modelli di Segmento D del Costruttore del Biscione accanto alla Maserati Grecale. Una condizione che non fa altro che acuire l’instabilità e dare vigore alle incertezze.

Le sigle sindacali criticano l’approccio di Stellantis nei confronti dello stabilimento di Cassino

La situazione che gravita attorno allo stabilimento di Cassino provoca sempre più spesso ovvie rimostranze da parte delle sigle sindacali coinvolte. Di recente la FIOM-CGIL ha criticato l’approccio di Stellantis nella gestione del sito; condizione che finisce per coinvolgere inevitabilmente i lavoratori costretti a non lavorare, retribuiti con paghe ridotte e senza un futuro ben delineato all’orizzonte.

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In questo scenario il segretario della Frosinone Latina FIOM-CGIL, Andrea Di Traglia, ha ammesso che quella dei continui ricorsi alle ferie forzate rappresenta ormai una prassi. Ciò in accordo con quella che appare come “una mancanza di visione e totale assenza di prospettiva produttiva”, ha aggiunto Di Traglia ammettendo anche che non ci sono state novità dal 17 dicembre dello scorso anno quando si era svolto un incontro al MIMIT fra sindacati e Stellantis. Sulla base del giudizio della FIOM-CGIL non insistono ancora condizioni che portino a un atteggiamento in controtendenza rispetto a quanto posto in essere negli ultimi anni. Secondo il punto di vista del sindacato la strategia proposta da Stellantis sembra aver messo da parte l’Italia, anche in relazione col fatto che l’incontro del 20 ottobre svoltosi a Mirafiori alla presenza del nuovo CEO Antonio Filosa è risultato privo di novità concrete da destinare allo stabilimento di Cassino.

In relazione a quanto descritto, secondo la locale FIOM-CGIL, a stonare sono gli investimenti proposti verso altri mercati come i 13 miliardi di dollari investiti negli Stati Uniti e “l’annuncio di 1.400 assunzioni a tempo indeterminato e di 2 miliardi di euro di investimenti in Francia entro il 2026”, ha aggiunto ancora Andrea Di Traglia. Ciò accanto a quella che viene descritta come una mancanza di prospettiva nel breve periodo; il 2025 di Cassino si chiuderà, probabilmente, con più giornate di fermo produttivo rispetto a quelle effettivamente lavorate.

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L’ipotesi Maserati

Nell’attesa di quello che sarà un piano industriale rivisto, da presentare verso la metà del 2026, emergono altre ipotesi che potrebbero interessare lo stabilimento Stellantis di Cassino. La volontà rimane infatti quella di mettere a punto un necessario rilancio produttivo.

Oltre alle nuove generazioni di Alfa Romeo Giulia e Stelvio si fa sempre più spazio l’ipotesi relativa alla produzione, a Cassino, della nuova generazione di Maserati Levante. Ciò in accordo col fatto che la nuova generazione del SUV del Tridente, non più in listino dal 2023, dovrebbe beneficiare delle sinergie produttive possibili ragionate con l’adozione della nuova piattaforma STLA Large. In ogni caso non si tratta di certezze perché i timori che lo stabilimento Stellantis di Cassino possa subire duri colpi da qui al 2027/2028 rimangono importanti e al centro delle discussioni tuttora in essere.

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