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Peugeot 104: la piccola che accese la miccia dello sport

Alcune vetture, per quanto discrete, hanno segnato dei cambiamenti significativi nella percezione dei loro marchi.

Peugeot 104 XS
Foto Peugeot Official

La Peugeot 104 non è un’auto che conquista l’apparato emotivo della gente, ma alcune sue versioni hanno inciso sullo sviluppo delle opere pepate del marchio francese. Il lancio del modello, nella configurazione base, avvenne al Salone di Parigi del 1972, dove seppe suscitare interesse, a dispetto del suo look discreto. La firma stilistica era quella di Paolo Martin, all’epoca designer di punta di Pininfarina.

Ovviamente il modello non si giovò in pieno della sua vena creativa, complici i vincoli funzionali e strutturali, che tarparono le ali ai voli della fantasia. Qui siamo al cospetto di un’auto lunga solo 3.58 metri, che scendono a 3.30 metri nella variante a tre porte, meno estesa in senso longitudinale. Dimensioni così compatte limitano le visioni artistiche, specie su un mezzo che deve garantire un abitacolo sufficientemente spazioso per i suoi passeggeri. Il tema fu comunque svolto in modo dignitoso, rispettando oltretutto gli stilemi della casa del “leone”.

La Peugeot 104 aveva nell’agilità uno dei suoi pregi, ma anche il rapporto peso/potenza giocava a favore del piacere di guida, specie negli allestimenti più vigorosi della specie. Ad aprire la gamma dei motori ci pensava un quattro cilindri da 954 centimetri cubi di cilindrata, in grado di erogare 46 cavalli, su un peso di 760 chilogrammi. Poi giunsero unità propulsive più generose. Facile intuire il quadro prestazionale, specie in relazione al peso contenuto dell’opera transalpina, felice alleata della bilancia.

La vettura piacque soprattutto per i suoi aspetti dinamici, che si spingevano oltre le velleità comunicate dalle forme. I vertici aziendali decisero così di proiettarsi oltre, con sviluppi ancora più ambiziosi della loro creatura. L’obiettivo divenne quello di creare una piccola “bomba”, una sorta di hot hatch ante litteram. Fu così che nel 1975, la versione a tre porte fu dotata di un allestimento più pepato, che strizzava l’occhio al motorsport. Un canale, quest’ultimo, in grado di dare positivi ritorni all’immagine del brand, in un’epoca in cui il marketing assunse un peso specifico più alto che mai.

Nacque così la Peugeot 104 ZS, spinta da una cuore da 1.124 centimetri cubi, con 66 cavalli di potenza massima, esercitati su un peso di soli 780 kg. In questa veste il modello era in grado di scattare da 0 a 100 km/h in 12.4 secondi e di spingersi fino a 155 km/h di punta velocistica. Con tale allestimento, l’auto francese si offrì alla tentazione dei piloti da rally e alle emozioni dei trofei monomarca, che seppero infiammare gli appassionati del Vecchio Continente.

Peugeot 104 XS
Foto Peugeot Official

Nel 1979 giunse un step evolutivo, col lancio della Peugeot 104 ZS 2. Questa puntava all’omologazione in Gruppo 2. Qui la spinta ruotava attorno a un 4 cilindri da 1.360 centimetri cubi, con doppio carburatore Solex, in grado di sviluppare ben 93 cavalli di potenza massima. Una cifra che si poneva ben oltre la media del segmento, premiando con emozioni frizzanti chi stava al volante e gli eventuali passeggeri. L’accelerazione da 0 a 100 km/h veniva liquidata in 10.5 secondi, mentre la punta velocistica si spingeva nel territorio dei 173 km/h. Ai suoi tempi erano cifre di riferimento, non soltanto per lo specifico segmento di mercato.

Per gestire la grinta extra, il modello fu dotato di barra stabilizzatrice posteriore, rinforzi all’avantreno e impianto frenante a doppio circuito. Sul piano estetico, gli elementi di diversificazione, rispetto allo step precedente, erano la vernice grigio Vulcan, gli adesivi laterali rossi, i cerchi Amil a stella da 13 pollici. Dentro spiccava il volante a tre razze forate. Nel 1980, per rispettare le norme antinquinamento e garantire una migliore fruibilità quotidiana, il motore fu “ammorbidito”. La potenza scese a 72 cavalli, ma due anni dopo la cifra tornò a lievitare, spingendosi a quota 80 cavalli. La punta velocistica, in questo step, si fissava a quota 164 km/h.

Alla Peugeot 104, come già scritto, va il merito di aver lanciato le piccole “pepate” del “leone” d’oltralpe. Grazie al cambiamento di rotta creato da questa vettura si aprì la strada delle successive generazioni di sportive compatte entrate nel cuore della gente. Una famiglia che annovera nelle sue file mostri sacri come le 205 GTI, 309 GTI 16V, 405 Turbo 16 e rispettive derivate da corsa o limited edition, entrate nell’immaginario collettivo. Se oggi Peugeot gode di un’immagine atletica, lo deve in gran parte a quella piccola creatura lanciata al Salone di Parigi del 1972.

Fonte | Peugeot