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Il Canada sta chiedendo indietro 105 milioni di dollari a Stellantis

L’investimento promesso ammontava a ben 529 milioni provenienti dallo Strategic Innovation Fund per modernizzare due siti Stellantis.

bandiera del canada

La saga tra il governo canadese e Stellantis si sta trasformando in una commedia amara, con toni da thriller davvero niente male. Dopo aver sborsato quasi 105 milioni di dollari (suddivisi in 18,6 milioni nel 2023 e 85,9 milioni nel 2024) per la riorganizzazione di due stabilimenti in Ontario, Windsor e Brampton, ora il governo federale si ritrova a dover rivedere i contratti con la consapevolezza che la casa automobilistica ha annunciato lo spostamento della produzione della Jeep Compass da Brampton all’Illinois. Una mossa che la Casa Bianca ha celebrato come una vittoria, e che il Canada ha giustamente percepito come un duro colpo, o forse come una presa in giro.

jeep, produzione stellantis brampton

Il ministro delle Finanze, François-Philippe Champagne, in una dichiarazione che suona più come una minaccia da ultimatum, ha confermato che il governo sta agendo per “far valere i diritti contrattuali”, ponendosi la fatidica domanda su “ciò che è promesso e ciò che risulta mantenuto”. Dopotutto, l’investimento totale promesso ammontava a ben 529 milioni di dollari provenienti dallo Strategic Innovation Fund, destinato a modernizzare i due siti e, soprattutto, a incrementare la produzione di veicoli elettrici in Canada per sostenere l’occupazione locale. Il punto cruciale, però, è che questi fondi vengono erogati solo se vengono rispettati determinati impegni contrattuali.

Mélanie Joly, ministro dell’Industria, ha confermato che il governo sta esaminando tutti gli accordi riservati, inclusi quelli legati al progetto NextStar Energy (per il quale Ottawa avrebbe già erogato 268 milioni di dollari a marzo dell’anno scorso), per capire se l’annuncio di trasferimento abbia violato qualche condizione. Joly ha quindi inviato una lettera all’amministratore delegato di Stellantis, avvertendolo che l’azienda ha “impegni legalmente vincolanti” per mantenere la sua “piena presenza canadese, compresa Brampton”.

stellantis brampton

Il problema, come sottolineato, è che nonostante i milioni erogati, non è chiaro quanta capacità abbia effettivamente Ottawa di far rispettare i contratti o, peggio, di riavere indietro il denaro dei contribuenti. La Joly, pur non potendo confermare il potere di recupero fondi, ha diplomaticamente affermato che il governo può esercitare “molta pressione” sull’azienda, dato che tutto è “legato alla creazione di posti di lavoro”.

Mentre il Primo Ministro afferma di aver ricevuto la promessa di un nuovo piano di produzione Stellantis per Brampton, l’Automotive Parts Manufacturers’ Association, per bocca del suo presidente Flavio Volpe, implora il governo di inviare un messaggio chiaro alle altre case automobilistiche come Honda, Ford o GM: chi si “accovaccia” davanti alla Casa Bianca, che nel frattempo ha colpito il settore canadese con dazi del 25% sui veicoli finiti non conformi al CUSMA (accordo che ha sostituito il NAFTA), deve affrontare “conseguenze concrete”.