in

DS, due lanci entro il 2027: si punta a 60.000 unità, per Stellantis sono oro

L’agenda è chiara e “numerata”: dopo i due lanci recenti, restano due modelli in attesa di ricambio, le attuali DS 3 e DS 7 Crossback.

DS frontale

Qualcuno in casa DS Automobiles sembra aver trovato l’interruttore della luce. L’amministratore delegato, Xavier Peugeot, ha candidamente ammesso che il marchio premium di Stellantis è rimasto a guardare troppo a lungo, come un’opera d’arte costosa che non si vuole toccare praticamente mai. Dopo il debutto della DS N°8 nel 2024 e della DS N°4 nel 2025, Peugeot ha chiarito che il vero rilancio passa per una offensiva di prodotto che per troppo tempo è mancata.

L’agenda è chiara e sempre rigorosamente numerata: dopo i due lanci recenti, restano due modelli “in attesa di ricambio”. Si tratta, senza girarci troppo attorno, delle attuali DS 3 e DS 7 Crossback, destinate a rinascere, con un atto di minimalismo quasi zen, come DS N°3 (prevista per il 2026) e DS N°7 (nel 2027).

DS N°3

La critica di Peugeot è autoironica: “Nel 2017 abbiamo lanciato le DS 3 e DS 7 Crossback, nel 2021 la DS 4 e poi fino alla DS N°8 sono passati quasi altri quattro anni senza lanci”. Insomma, per affermarsi nel mercato premium ci vogliono coerenza, costanza e continuità, qualità che a quanto pare erano in un sonno troppo prolungato. Il 2024, d’altronde, è stato un “anno difficile” a causa, appunto, dell’età di alcuni modelli, e il 2025 non sembra molto meglio, ma il futuro è più ambizioso.

Nonostante gli obiettivi finali saranno svelati con il prossimo piano industriale Stellantis, il ceo ha anticipato un traguardo minimo per il post-2027: replicare il miglior risultato di sempre, ovvero circa 60 mila unità. Cifre che potrebbero far sorridere i colossi generalisti, ma che, se lette nella giusta prospettiva, sono fondamentali.

DS N°7

Il segmento premium in Europa rappresenta il 23% dei volumi totali ma, soprattutto, il 38% dei profitti per i costruttori. E la DS porta profitti al bilancio del gruppo, il che giustifica ampiamente questa frenetica corsa ai ripari.

Per quanto riguarda i motori, la filosofia è “stabilità”. Peugeot sottolinea che se anni fa le regole erano chiare sulla riduzione della CO2​, ora i “punti interrogativi” sono tornati, e la domanda è ancora orientata verso “soluzioni diverse”. Per questo motivo, la DS N°4 adotta un approccio multi-energia. Le possibilità, quindi, si sono “riaperte per il futuro”.

Ciò su cui il marchio non intende negoziare è il suo design, che deve restare polarizzante. Peugeot è entusiasta del ritorno di Gilles Vidal in Stellantis, ma non è certo un bene quel balletto per cui si può cambiare rotta ogni volta che cambia il direttore del design.