Da ciò che è emerso al termine dell’incontro di Mirafiori dello scorso 20 ottobre fra il CEO di Stellantis, Antonio Filosa, e le principali sigle sindacali coinvolte, sono poche le certezze che gravitano attorno allo stabilimento di Pomigliano d’Arco. Condizione che ha finito per generare più di qualche preoccupazione relativa a ciò che effettivamente gravita attorno al sito produttivo campano.
Sembra infatti che non siano emerse indicazioni su quello che sarà il futuro dello stabilimento di Pomigliano d’Arco, sebbene lo stesso Antonio Filosa abbia ribadito che l’Italia rimane centrale nei piani di sviluppo di Stellantis su scala europea non sono emerse particolari informazioni in merito a ciò che realmente attende il sito campano. Oggi presso il sito produttivo campano, che è anche il più grande del Sud Italia, Stellantis produce la Fiat Panda (diventata di recente Pandina) e l’Alfa Romeo Tonale (recentemente rinnovata), sebbene la produzione non sia sui livelli di quella registrata in passato con necessità di ricorrere spesso agli ammortizzatori sociali.
All’incontro fra il CEO di Stellantis e i sindacati non sembra si sia fatto riferimento al futuro dello stabilimento di Pomigliano d’Arco
Al termine dell’incontro fra il CEO di Stellantis e le sigle sindacali svoltosi a Mirafiori il 20 ottobre scorso, non sembra si sia discusso del futuro di Pomigliano d’Arco. L’unica prerogativa risultante è stata quella relativa al fatto che Stellantis garantirà l’apporto di un piano solido utile a coinvolgere tutti gli stabilimenti italiani. Fra questi dovrebbe quindi essere incluso, a rigor di logica, anche lo stabilimento campano di Pomigliano d’Arco.
Difatti, sebbene Filosa non abbia fornito possibili dettagli, pare che dalla stessa Stellantis siano arrivate conferme sui piani previsti per lo stabilimento campano a partire dal 2028. A partire da quella data lo stabilimento ospiterà la produzione di almeno tre nuovi modelli, ovvero la nuova generazione della Fiat Pandina, accanto a due inediti modelli basati sulla piattaforma STLA Small. Fino ad allora si continuerà, ad eccezione di repentini cambi di programma, con la produzione della Fiat Panda e dell’Alfa Romeo Tonale recentemente rinnovata; in dubbio invece la produzione della Dodge Hornet in accordo con le note politiche legate ai dazi dell’attuale amministrazione statunitense.
Le reazioni dei sindacati
A seguito di quanto emerso, sembrano lecite le preoccupazioni insite nei principali sindacati coinvolti. La FIM-CISL napoletana, per bocca del suo segretario generale Biagio Trapani, ha ammesso che bisogna rafforzare il Piano Italia per Pomigliano d’Arco in modo da mitigare l’attuale “sofferenza produttiva” del sito industriale. Secondo lo stesso Trapani, l’attesa dei modelli basati sulla piattaforma STLA Small di Stellantis, prevista per il 2028, appare troppo distante per garantire la corretta sostenibilità produttiva e quella dell’indotto; con possibili pesanti ricadute sui livelli occupazionali.
Ulteriori preoccupazioni sono state avanzate dalla UILM che con Crescenzo Auriemma, segretario generale, e Giuseppe D’Alterio, responsabile auto della UILM di Napoli, ha aggiunto che le aspettative erano quelle legate a “qualche particolare in più”. Motivo per il quale è stato richiesto “un confronto vero, stabilimento per stabilimento”, in modo da comprendere come ragionare sulle attese che si protrarranno oggettivamente fino al 2028. Anche la FIOM-CGIL, per bocca di Samuele Lodi, ha paventato la necessità di fornire maggiori approfondimenti sulla gestione degli stabilimenti italiani visto anche il ricorso agli ammortizzatori sociali per circa il 60% dei lavoratori Stellantis impiegati in Italia. A Pomigliano d’Arco permangono così i dubbi sul protrarsi delle attese almeno fino al 2028.